Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta presso Orle
Numero catasto: 288
Numero catasto locale: 390VG
Numero totale ingressi: 1
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 28 m
Dislivello positivo: 3,8 m
Dislivello totale: 3,8 m
Quota fondo: 316 m
Ingresso principale
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Trieste Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,68731479 Lon. WGS84: 13,83218934 Est RDN2008/UTM 33N: 409065.85 Nord RDN2008/UTM 33N: 5059970.122 Quota ingresso: 316 m
Geologia e Geomorfologia
Caratteri fisiografici
Ubicazione: Carso
Area carsica: Carso (A) Morfologia: altopiano Geomorfologia: dolina Contesto attuale: prativo/arbustivo Distanza dal mare: 5.000-10.000 m Distanza da fonte d'acqua: <500 m
Caratteri interni
Andamento: Semplice orizzontale
Pozzi: No
Planimetria: articolata: più vani
Ampiezza piano calpestabile: 125 m
Tipologia terreno calpestabile: roccioso affiorante/subaffiorante
Crolli recenti: Sì Grotta turistica: No Concrezionamento: significativo Acqua interna: No Note caratteri interni:
Si nota la presenza di scavi poco profondi con all'interno dei resti ossei
Ingressi
Ingresso 1
Lat. WGS84: 45,68731479
Lon. WGS84: 13,83218934
Quota ingresso: 316 m s.l.m.
Archeologia
Data
1963Autore
Società Alpina delle GiulieConservati
-Pubblicati
-Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Area indagine: parziale
Settore: vestibolo della grotta
Cronologia: età romana
Periodo: tarda età romana
Materiali
Ceramici: manufatti in ceramica grezza non determinati
Bibliografia: Durigon 1999
Descrizione e rilievo
Breve descrizione del percorso d'accesso
La grotta si apre con un portale a sesto acuto sul fondo di una dolina scoscesa, a ridosso della linea ferroviaria Trieste-Lubiana.
Descrizione dei vani interni della cavità
Nella parte iniziale della caverna giacciono sul suolo terroso enormi massi di crollo, mentre più avanti una spessa incrostazione calcitica ha già ricoperto i detriti; la cavità prosegue in leggera salita ed un breve gradino porta nell'ultimo vano subcircolare che ha la volta modellata da caratteristiche evorsioni. Sulla parete si notano, ben leggibili, le firme poste nel 1913 da Giaccioli e Ceron, i primi rilevatori della grotta. Con una facile arrampicata si raggiunge poi un basso cunicolo con piccole stalattiti, che scorre sopra la galleria fin qui percorsa.
Un assaggio di scavo effettuato nel vestibolo della cavità ha messo in luce alcuni resti fittili (ceramica gallica).
Bibliografia
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