Catasto Ragionato Informatico delle Grotte Archeologiche
2853 | Grotta di Gasparat sul Colle di S. Rocco
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta di Gasparat sul Colle di S. Rocco
Numero catasto: 2853
Numero catasto locale: 1442FR
Numero totale ingressi: 1
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 5 m
Dislivello totale: 0 m
Quota fondo: 212 m
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 31/08/2000
Presenza targhetta: Si Area geografica: Prealpi Giulie Comune: Osoppo Area provinciale: Udine Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 46,25249442 Lon. WGS84: 13,0678857 Est RDN2008/UTM 33N: 351075.089 Nord RDN2008/UTM 33N: 5123916.249 Quota ingresso: 212 m
Geologia e Geomorfologia
Caratteri fisiografici
Ubicazione: Piana di Osoppo
Morfologia: rilievo collinare
Geomorfologia: rilievo isolato
Contesto attuale: boschivo
Distanza dal mare: >10.000 m
Distanza da fonte d'acqua: <500 m
Note caratteri fisiografici:
Caratteri interni
Andamento: Semplice orizzontale
Pozzi: No
Planimetria: semplice: unico vano
Ampiezza piano calpestabile: 30 m2 m
Tipologia terreno calpestabile: depositi di crollo antichi e/o concrezioni
Grotta turistica: No
Concrezionamento: scarso / assente
Acqua interna: No
Note caratteri interni:
Ingressi
Ingresso 1
Lat. WGS84: 46,25249442
Lon. WGS84: 13,0678857
Quota ingresso: 212 m s.l.m.
Morfologia: parete
Terreno superficie esterna: massi e/ ciottoli prevalenti
Archeologia
Data
1976Autore
Paolo Montina, Vanni ZozConservati
NoPubblicati
SiNote
Sondaggio di scavo limitato praticato sul fondo del riparo. Il deposito terroso indagato presentava una profondità massima stimata di 0.30-0.40 m, progressivamente crescente verso l’ingresso della cavitàIndagine
Stratigrafia: no
Area indagine: parziale
Periodo: Basso Medioevo
Materiali
Bibliografia: Borzacconi 2020; Montina, Zoz 1977-1978.
Note
Il sondaggio praticato non ha evidenziato la presenza di reperti. Tracce di frequentazione antropica del riparo sono date dalla presenza di una struttura muraria, localizzata alla base dell'ingresso e funzionale al contenimento di terreno di riporto, e di una piccola cisterna per la raccolta delle acque sotterranee scavata nella roccia in corrispondenza della parete di sud-est.Descrizione e rilievo
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità è visibile dalla strada che passa sotto la chiesetta di S.Rocco; l'ingresso s'apre nel conglomerato del Colle S.Rocco, circa 150m prima della piccola scalinata che porta alla chiesetta, a 20m d'altezza rispetto al piano della strada.
Descrizione dei vani interni della cavità
Si tratta di un riparo sotto roccia, largo 7m, alto 3m e lungo 4m. All'ingresso, sulla destra, parte un cunicolo che si addentra per un paio di metri per poi terminare in una fessura ostruita.
Sulla sinistra del riparo vi è una piccola cisterna scavata nella roccia viva, che probabilmente serviva a raccogliere l'acqua di una piccola vena che tuttora esce dal conglomerato.
Sulla destra, invece, vi è traccia di un muro che quasi certamente fu costruito per rendere più agevole il riparo.
E' possibile che tali opere, il muro e la piccola cisterna, siano state costruite dai lebbrosi che, fin quasi al secolo scorso, erano isolati sul colle, nel lebbrosario che sorgeva accanto alla chiesetta, e che, secondo voce popolare, sovente si rifugiavano nella grotta di Gasparat.
Bibliografia
Borzacconi A.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 63-81, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. propone alcune riflessioni preliminari sulla frequentazione di grotte e ripari del Friuli in un ampio orizzonte cronologico che abbraccia i secoli compresi tra il periodo tardoromano e l'età medievale. A partire dalla bibliografia specialistica disponibile, spesso connessa a indagini sul campo portate avanti da gruppi speleologici (Circolo Speleologico e Idrologico Friulano in particolare), vengono proposte alcune osservazioni tecno-tipologiche di dettaglio sui materiali ceramici, spesso inediti, rinvenuti nel corso di tali attività esplorative. Numerose sono i contesti ipogei con evidenze tardoantiche-medievali passati in rassegna, indicativi di un rinnovato interesse per le cavità da parte dell'uomo, dopo un periodo di sostanziale abbandono durante l’epoca romana, rispondente a nuove modalità insediative e a diversi criteri di organizzazione della viabilità nel territorio, in cui grotte e ripari insieme a castra e castella contribuiscono a formare un sistema difensivo integrato.
Montina P., Zoz V.
Associazione Friulana Ricerche (1977)
Collocazione: Bollettino dell'Associazione Friulana Ricerche, 2 (1977-1978): 16-39, Tarcento (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Dopo una discussione sugli aspetti geologici dell'area, gli A. riportano i risultati delle indagini condotte nel corso del 1976, dopo i tragici eventi del sisma, nelle cavità che si aprono sul Colle di Osoppo e sul Colle di S. Rocco. Da menzionare è in particolare l'esecuzione di un sondaggio di scavo, rivelatosi infruttuoso, nella Grotta di Gasparat, un riparo sottoroccia di tipo paracarsico caratterizzato, così come molte altre cavità della zona, da tracce di interventi antropici plausibilmente relativamente recenti (anche connessi agli eventi bellici). Nel suddetto riparo vennero infatti rilevati una struttura muraria, sita alla base dell'ingresso, e una piccola cisterna forse funzionale alla raccolta delle acque sotterranee, scavata nella roccia viva in corrispondenza della parete di sud-est. A conclusione del contributo gli A. riportano varie notizie storiche o desunte dalla tradizione popolare in relazione alla toponomastica e al popolamento antropico delle cavità.