Nomi e numeri catastali
Nome principale: Ta Pot Celan Jama
Nome principale sloveno: Jama ta pod Čelan
Numero catasto: 278
Numero catasto locale: 12FR
Numero totale ingressi: 1
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 250 m
Profondità: 86 m
Dislivello totale: 86 m
Quota fondo: 389 m
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 16/06/2011
Presenza targhetta: Si Area geografica: Prealpi Giulie Comune: Savogna Area provinciale: Udine Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 46,169324447909 Lon. WGS84: 13,550523450823 Est RDN2008/UTM 33N: 388107 Nord RDN2008/UTM 33N: 5113882 Quota ingresso: 475 m
Geologia e Geomorfologia
Caratteri fisiografici
Ubicazione: Prealpi Giulie
Area carsica: Monte Matajur (A) Morfologia: rilievo montuoso Geomorfologia: versante Contesto attuale: boschivo Distanza dal mare: >10.000 m Distanza da fonte d'acqua: <500 m Note caratteri fisiografici:
Caratteri interni
Andamento: Tratti verticali e orizzontali alternati
Pozzi: Sì
Planimetria: articolata: più vani
Ampiezza piano calpestabile: m
Tipologia terreno calpestabile: depositi di crollo antichi e/o concrezioni
Grotta turistica: No
Concrezionamento: significativo
Acqua interna: No
Note caratteri interni:
Ingressi
Ingresso 1
Lat. WGS84: 46,169324447909
Lon. WGS84: 13,550523450823
Quota ingresso: 475 m s.l.m.
Morfologia: parete
Terreno superficie esterna: roccioso affiorante/subaffiorante
Archeologia
Data
1981, 2013Autore
Gino Monai, Giovanni Carlo FiappoConservati
SiPubblicati
SiNote
Rinvenimenti occasionali effettuati da G. Monai (anno 1981) e C. G. Fiappo (2013) nel corso di indagini di superficie autorizzate.Indagine
Tipologia di indagine: recupero
Stratigrafia: no
Area indagine: parziale
Cronologia: Alto Medioevo, Basso Medioevo
Periodo: VI-VII secolo
Materiali
Ceramici: gruppo omogeneo di olle con orlo esoverso e ripiegato in ceramica comune grezza, in alcuni casi recanti decorazione incisa sulla spalla e sull'orlo a pettine; frammenti di ceramica invetriata.
Litici: 1 scheggia con cortice parziale in selce.
Metallici: 2 chiodi con testa sub-quadrangolare; 1 asta di chiodo priva di testa; 1 frammento di anello in metallo con tracce di attacco su di un lato, plausibilmente appartenente ad un manufatto composito.
Paleontologici: 1 dente forse corrispondente ad un II molare inferiore di Ursus spelaeus; 1 canino di Ursus spelaeus, 1 frammento indeterminabile.
Botanici: 1 frammento di carbone da legna.
Bibliografia: Borzacconi 2020.
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Museo Friulano di Storia Naturale
Indirizzo deposito: via Sabbadini n. 22-32, 33100-Udine
Note
Tra i materiali risultano compresi anche alcuni frammenti di concotto di cui 1 con superficie piana e lisciata. I materiali risultano solo parzialmente pubblicati.Descrizione e rilievo
Breve descrizione del percorso d'accesso
Partendo da ponte Rante si deve seguire il sentiero che porta a Tercimonte e che si biforca in corrispondenza di un fienile. Si segue quindi il sentiero di sinistra, che sale fin sotto un costone roccioso. Ai piedi di questa parete, alta una trentina di metri, a 475m s.l.m., si apre l'ingresso della cavità.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'ingresso, un foro circolare, dà accesso ad un saltino di 4m che finisce in un corridoio in discesa coperto da detriti che, dopo 40m in direzione Ovest, si chiude, mentre verso Est, dopo pochi metri, viene interrotto da un breve salto che conduce in una saletta. Da qui, sempre nella medesima direzione, prosegue una fessura che, dopo una ventina di metri, termina su di un pozzo profondo 12m. Ad esso segue un corridoio che porta in alcune salette dopo le quali si incontrano altri due pozzi. Una sala molto alta ed alcuni cunicoli mettono fine alla cavità, nell'ultima parte della quale si notano abbondanti tracce di limo.
Bibliografia
Guidi P. (a cura di)
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (1997)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel capitolo "Antropospeleologia", uno specifico paragrafo, a cura di Muscio, viene riservato alla discussione dei dati bibliografici disponibili in letteratura in merito alle ricerche speleologiche in cavità del Friuli associate ad evidenze di tipo paletnologico e/o paleontologico. I titoli recensiti vengono forniti secondo un elenco analitico per autore, composto di 194 voci in totale, che riprende e aggiorna il precedente lavoro bibliografico redatto da Guidi (1973). Di ciascuna voce bibliografica vengono forniti: brevi indicazioni sulle evidenze (paletnologiche e/o paleontologiche) più significative emerse, note riassuntive dei principali argomenti trattati, indicazione degli specifici contesti in grotta menzionati, citati secondo il numero identificativo del Catasto Grotte del Friuli (sigla Fr).
Maddaleni P.
Museo Friulano di Storia Naturale (2017)
Collocazione: Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 38: 85-120, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo viene offerta una prima revisione sistematica dei dati disponibili per le circa 50 principali cavità di interesse paleontologico e paletnologico attestate in Friuli. Alla ricchezza dei siti (grotte e ripari) presenti in tale comparto territoriale contraddistinto da una peculiare conformazione geologica, si associa una disomogenea e talora lacunosa disponibilità di dati, a volte inediti e spesso giunti a noi privi dei necessari riferimenti contestuali oltre che di datazioni radiometriche, in quanto frutto di ricerche datate, svoltesi a partire dalla fine dell’Ottocento-primi del Novecento. Se nella maggior parte dei casi l’inquadramento crono-culturale dei siti può oggi basarsi solo sull’analisi tipologica dei materiali a noi giunti (ceramica, industria litica in primis), casi-studio di particolare interesse sono rappresentati dal Riparo di Biarzo, Grotta di Cladrecis e alcune cavità dell’Altopiano di Pradis (Grotta del Clusantin, Grotta del Rio Secco) oggetto in anni recenti di scavi sistematici e studi post-scavo multidisciplinari. Nel contributo l’avvio della revisione della bibliografia e dell’analisi delle collezioni di materiali conservati presso diversi Istituzioni (Museo Friulano di Storia Naturale e Circolo Speleologico e Idrologico Friulano) viene inteso quale primo passo di progetto di più ampia portata focalizzato sullo studio delle grotte in Friuli che dovrà necessariamente prevedere anche la programmazione di nuove ricerche sul territorio. Nella parte conclusiva del lavoro viene fornito anche un elenco delle cavità che hanno restituito solo reperti faunistici olocenici.
Trinco G.
Società Alpina Friulana (1912)
Collocazione: In: Guida del Friuli, IV. Guida delle Prealpi Giulie, 654-688, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Tra le varie grotte e voragini citate in questo capitolo della "Guida",in più casi corredate dall'illustrazione dei rilievi e da rimandi bibliografici, maggiore attenzione viene rivolta alla Velika Jama e alla Ta Pot Figouzo Jama, qui citata (p. 669) per la prima volta. Oltre alla menzione delle leggende popolari connesse ai mitologici antichi abitatori delle cavità, nel solo caso della Velika Jama l'A. richiama brevemente anche i risultati delle indagini di scavo ivi effettuate.
Musoni F.
Circolo speleologico e idrologico friulano (1904)
Collocazione: Mondo Sotterraneo, 1 (3) (nov. 1904): 49-52, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A., localizzata la cavità, ne fornisce un primo inquadramento geo-morfologico, sostenendo che diversi fattori possano aver favorito la sua frequentazione sin da epoca preistorica. Al fine di verificare tale ipotesi esprime inoltre l'intenzione di praticarvi degli scavi conoscitivi. Non isolata, la cavità risulta prossima a due grotte minori, la Mala Pec (corrispondente alla Mala Jama) che si apre poco più a valle rispetto alla Velika Jama e la Ta Pot Celan Jama, localizzata a quota superiore verso Tercimonte.
Borzacconi A.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 63-81, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. propone alcune riflessioni preliminari sulla frequentazione di grotte e ripari del Friuli in un ampio orizzonte cronologico che abbraccia i secoli compresi tra il periodo tardoromano e l'età medievale. A partire dalla bibliografia specialistica disponibile, spesso connessa a indagini sul campo portate avanti da gruppi speleologici (Circolo Speleologico e Idrologico Friulano in particolare), vengono proposte alcune osservazioni tecno-tipologiche di dettaglio sui materiali ceramici, spesso inediti, rinvenuti nel corso di tali attività esplorative. Numerose sono i contesti ipogei con evidenze tardoantiche-medievali passati in rassegna, indicativi di un rinnovato interesse per le cavità da parte dell'uomo, dopo un periodo di sostanziale abbandono durante l’epoca romana, rispondente a nuove modalità insediative e a diversi criteri di organizzazione della viabilità nel territorio, in cui grotte e ripari insieme a castra e castella contribuiscono a formare un sistema difensivo integrato.