8449 | Papé Satàn
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Papé Satàn
Numero catasto: 8449
Numero catasto locale: 5202FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Presenza targhetta: No
Area geografica: Alpi Giulie
Comune: Resia
Area provinciale: Udine
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Lat. WGS84: 46,36366
Lon. WGS84: 13,46886
Est RDN2008/UTM 33N: 382220.051
Nord RDN2008/UTM 33N: 5135593.008
Quota ingresso: 2186 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 708 m
Sviluppo spaziale: 1130 m
Dislivello positivo: 0 m
Profondità: 531 m
Dislivello totale: 531 m
Quota fondo: 1655 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Dal Rifugio Gilberti salire per il vallone che porta a sella Ursic (sentiero non segnato). Superato il primo tratto ripido, proseguire per ghiaione fino a una piccola forcella sulla sinistra, superata la quale ci si
trova nella conca glaciale a nord del monte Forato. Proseguire per pietraie e/o nevaio fino alla grotta.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta è costituita da un susseguirsi di pozzi che seguono un'unica faglia in direzione Est. La roccia è in vari punti frammentata e instabile per effetto dei movimenti tettonici. I primi pozzi sono spesso ostruiti dalla neve, anche a stagione inoltrata. La circolazione d'aria è decisa e il verso è quello tipico di un ingresso "basso", ossia aria entrante in inverno e uscente d'estate. Per questo, il ghiaccio si preserva nella grotta tutto l'anno, arrivando fino alla profondità di -80m.
Terminato il ghiacciaio iniziale, una breve galleria porta ad affacciarsi a metà di un pozzo. Lo si traversa un e, tramite una strettoia in breccia di faglia ("la ghigliottina"), si raggiunge dapprima un salto da 5 m e poi un largo pozzo da 65 m, seguito a breve da un altro pozzo da 25 m. Il fondo di quest'ultimo è molto bagnato e non presenta prosecuzioni accessibili, ma un evidente terrazzo una ventina di metri più in alto conduce ad una strettoia in meandro ("la vagina"), oltre la quale gli ambienti tornano di notevoli dimensioni. Un P18 è subito seguito da un P85 ("pozzo del Sardellon"), che va traversato a 30 m dal fondo per portarsi su un pozzo parallelo, ed eventualmente ad una strettoia in roccia nera molto "fiorita" per l'azione del vento. Oltre la strettoia, una breve risalita conduce ad una serie di pozzetti intervallati da cunicoli dimensioni ridotte, i quali sfociano
infine sulla sala del campo, a -390 m. Questo salone a forma di "L" è di fatto l'unione di più pozzi paralleli, il più alto dei quali sfiora i 50 m e non è stato del tutto risalito.
La grotta attualmente esplorata prosegue dopo una finestra raggiungibile con una risalita di 18 m. Segue un P45, alla base del quale è stata iniziata un’altra promettente risalita. Proseguendo invece la discesa, un P30 e un P12 conducono in testa ad un P85. Alla base di questo, una risalita e un successivo pozzetto portano ad una condotta piuttosto
stretta la quale, dopo una ventina di metri, intercetta un pozzo (P15). Traversato questo pozzo, vi è un meandro che in breve conduce alla base di un ambiente più largo ma con molti massi instabili che impediscono la prosecuzione a tutte le altezze. Vi è anche la possibilità di scendere a un livello immediatamente inferiore, raggiungibile scendendo alla base del P15: qui si segue un minuscolo corso d’acqua che però in breve scompare in frana. Questo è l’attuale fondo della grotta.