8336 | Grotta a ovest di Paperino
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta a ovest di Paperino
Numero catasto: 8336
Numero catasto locale: 5139FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Presenza targhetta: No
Area geografica: Alpi Giulie
Comune: Chiusaforte
Area provinciale: Udine
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Lat. WGS84: 46,385994843633
Lon. WGS84: 13,42662387383
Est RDN2008/UTM 33N: 379020.5
Nord RDN2008/UTM 33N: 5138138.4
Quota ingresso: 1540 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 987 m
Sviluppo spaziale: 1130 m
Dislivello positivo: 132 m
Profondità: 51 m
Dislivello totale: 183 m
Quota fondo: 1489 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Si percorre il sentiero CAI 645 che porta alla Casera Goriuda di Sopra. Superati i resti della Casera Goriuda di Sotto, si prosegue fino alla quota di circa 1270 m. Si abbandona il sentiero e salendo in direzione Sud-Ovest si raggiunge un'antica traccia che percorre tutto il versante a Nord de Il Picut, fino a raggiungere la conca del Grande Poiz. La si risale sfruttando un canale, fino alla base di una parete, che si costeggia e quindi si supera con un percorso da destra verso sinistra fino a un'ampia cengia a circa 1540 m di quota. Si segue la cengia, a tratti molto esile, per una cinquantina di metri in orizzontale verso destra, fino alla frattura d'interstrato dell'ingresso, dalla quale fuoriesce in estate una forte corrente d'aria.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta ha un andamento lineare costantemente in salita e funge da ingresso basso.
L'ingresso è costituito da una fessura di interstrato che misura circa 0,8m x 1,5m che si apre su una ripida cengia. Dopo pochi metri, superato un passaggio più stretto, si sfocia in un ambiente, modificato dai crolli, con il pavimento che presenta uno sprofondamento che si supera fino al primo salto verticale. La morfologia adesso è quella tipica a meandro.
Scendendo la verticale per i primi 5 m (P5) si continua in discesa fino al successivo salto profondo 9 m (P9), che sfocia in una sala.
Al suo termine una fessura verticale impraticabile sbuca all'esterno, alla base della parete nella quale si apre l'ingresso principale, posto una quindicina di metri più in alto.
Ritornando sulla sommità del primo salto, si può scendere la verticale per quasi una ventina di metri (P8 e P9 in sequenza). Segue una galleria stretta che, dopo un traverso di 2 m (T2) e due brevi salti da 10 m (P10 e P10) porta in una sala con dei massi di crollo. Ancora un salto cieco di 5m (P5) porta alla massima profondità (-51 m dall'ingresso).
Ritornando alla sommità del primo salto che si incontra dall'ingresso, si continua scendendo, traversando e risalendo (T10) per continuare nell'ampio meandro, che si seguirà in salita per tutto lo sviluppo della grotta. Si percorre l'ampio meandro, largo mediamente circa 0.5 m, per poco più di un centinaio di metri di sviluppo, fino a sfociare in una prima sala. Da qui, con una risalita di 24 m (R24) e un successivo salto di 15 m (P15), si rientra nell'ampio meandro. Questo punto è raggiungibile con una verticale di 8 m (R8) direttamente dalla sala sottostante. Superato in traverso un salto (T4), si continua sempre in salita nell'ampio meandro; si supera una strozzatura (La Fiepa) e si prosegue fino alla prossima sala (Sala Girotondo). Dopo una risalita (R16) si percorrono delle condotte, o nella parte bassa o nel livello superiore, fino a sfociare in un'altra ampia sala. Una risalita sul lato opposto (R16) permette di accedere alla continuazione della galleria, che alterna forme a meandro con altre a condotta. Dopo quasi 200 m si giunge alla strettoia impraticabile che ha arrestato le esplorazioni nell’anno 2018, a 132 m di quota sopra l'ingresso. Dalla strettoia fuoriesce la forte corrente d'aria che percorre tutta la grotta.