6110 | Grotta a W della Presa della Plere
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta a W della Presa della Plere
Numero catasto: 6110
Numero catasto locale: 3505FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: No
Area geografica: Prealpi Carniche
Comune: Villa Santina
Area provinciale: Udine
Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta
Lat. WGS84: 46,39081498
Lon. WGS84: 12,92820978
Est RDN2008/UTM 33N: 340711.334
Nord RDN2008/UTM 33N: 5139556.881
Quota ingresso: 668 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 132 m
Profondità: 12 m
Dislivello totale: 12 m
Quota fondo: 656 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Dagli Stavoli Chiampaman si prende il sentiero attrezzato che si inoltra scendendo dall'impressionante imbuto della Plere; si supera prima il Rio Panarie, quindi la Sorgente della Plere e, dopo un breve tratto in galleria (utile una luce), si raggiunge la Presa. Saliti sul tetto dell'edificio, si attraversa un canale artificiale e si prosegue in direzione Ovest, lungo un evidente sentiero scavato nella roccia, (attenzione: un tratto è franato; due spit sulla parete ed un grosso albero permettono di stendere un passamano di sicurezza per il quale sono necessari 20m di corda). Raggiunta la cresta erbosa della costola, ci si innalza lungo una traccia di sentiero per una ventina di metri, fino a raggiungere un sentierino che si dirige, in leggera discesa, alla base di una parete rocciosa dove, tra i massi di una frana, si trova l'ingresso dalla grotta.
Volendo evitare l'imbuto della Plere, da Chiampaman si può seguire per un tratto la strada forestale che si innalza sul Verzegnis, quindi traversare per prati e per boschi sulla destra, fino a raggiungere la costola erbosa con il sentierino di cui sopra.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'ingresso è parzialmente occluso da massi; oltre ad essi la cavità continua con una china detritica, lunga una decina di metri, che raggiunge una larga galleria obliqua, non molto alta (si procede a carponi), con il fondo semi allagato. Dopo una quindicina di metri, superando nell'ultimo tratto una caratteristica pavimentazione completamente ricoperta da vaschette, ci si trova nei pressi di una grossa marmitta, colma di acqua trasparentissima, attraversata da una netta frattura che dà su due strette condotte. La grotta prosegue con una bella condotta forzata, che si riduce progressivamente di sezione; un minuscolo rigagnolo e modeste pozze sul pavimento rendono disagevole la progressione. Sulla sinistra dipartono bassi ambienti, completamente allagati, tuttora da esplorare.
Dopo una ventina di metri la galleria gira a sinistra allargandosi; superato un grosso vascone si raggiunge una sala discretamente grande. A sinistra la cavità continua con una galleria di una decina di metri che sfocia su di un laghetto; proseguendo invece diritti, si supera un altro laghetto sbucando così in un'ulteriore saletta di crollo. Da qui si scende tra i massi di frana raggiungendo una galleria inclinata, larga e bassa, che termina, dopo una ventina di metri con un grande sifone (punto 10 del rilievo).
Risalendo invece la galleria nella direzione opposta, dopo una ventina di metri si incontra, sulla destra, in alto, un meandrino che, dopo pochi metri sbuca in una sala ricoperta da grossi massi di crollo. Una breve galleria in discesa porta ad un altro sifone (punto 20).
OSSERVAZIONI:
la roccia nella quale sia apre la cavità è costituita da una dolomia microcristallina grigio scura, con tonalità giallastre, giallastra in alterazione, molto pura, fetida alla percussione per la presenza di bitume. Si presenta accompagnata da un fitto intreccio di venature bianche di calcite.
La grotta si sviluppa lungo alcuni piani di strato, che qui hanno una potenza all'incirca decimetrica, con direzione prevalente NNE-SSW e NW-SE.
La morfologia delle condotte e della gallerie è schiettamente freatica, ed in alcuni tratti risulta di grande suggestione; la morfologia di crollo è presente unicamente negli ambienti più ampi, quali le salette. Tra le morfologie di dettaglio, molto sviluppate, sono da ricordare numerose conchette sulle pareti e sulle volte delle condotte, meandrini e conche sui pavimenti rocciosi; la corrosione, in molti tratti, appare molto spinta. Sono pure presenti alcune belle marmitte.
Come riempimento è presente del deposito fine nei pressi dei sifoni e resti di un grosso accumulo di ghiaie nella galleria che porta al sifone in direzione NE.
Sono altresì presenti riempimenti chimici quali piccole stalattiti e stalagmiti, nonché suggestivi gours, ed in alcuni tratti il deposito ricopre buona parte della roccia.
Dal punto di vista idrologico, nel corso delle uscite effettuate (mesi di agosto, settembre e ottobre) sono state rilevate solo modeste variazioni dell'attività idrica; solo la pozza in corrispondenza della galleria iniziale può quasi del tutto scomparire. Sia il sifone inferiore che quello superiore (più alto di circa 3m) potrebbero essere dei sifoni sospesi, infatti la sorgente della Plere e la sorgente della Presa si trovano a quote più basse; è possibile che il livello dei due sifoni, in periodi piovosi, vari di parecchio.