6107 | Grotta sopra la Presa della Plere
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta sopra la Presa della Plere
Numero catasto: 6107
Numero catasto locale: 3502FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: No
Area geografica: Prealpi Carniche
Comune: Villa Santina
Area provinciale: Udine
Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta
Lat. WGS84: 46,38990171
Lon. WGS84: 12,92996117
Est RDN2008/UTM 33N: 340843.331
Nord RDN2008/UTM 33N: 5139451.881
Quota ingresso: 685 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 59 m
Profondità: 19 m
Dislivello totale: 19 m
Quota fondo: 666 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Dagli Stavoli Chiampaman si prende il sentiero attrezzato che si inoltra scendendo dall'impressionante imbuto della Plere; si supera prima il Rio Panarie, quindi la Sorgente della Plere e, dopo un breve tratto in galleria (utile una luce), si raggiunge la Presa. Saliti sul tetto dell'edificio, si costeggia per qualche metro un canale artificiale, si risale una paretina rocciosa (3 metri con difficoltà di 2°+) e quindi, tenendosi un po' a destra, un ripido praticello che separa due ripiani, fino a giungere alla base della parete rocciosa. Qui, sulla sinistra, si apre il pozzetto di accesso alla grotta.
Descrizione dei vani interni della cavità
Il pozzetto d'accesso, di 6m, porta in una vasta galleria, discretamente concrezionata, in forte pendenza e dal suolo costituito da detrito. Al di là di alcuni grossi massi, la galleria si abbassa ed il suolo, costituito da colata calcitica, è qua e là ricoperto da ghiaia molto arrotondata. La galleria sfocia in un pozzetto di 3m alla base del quale la grotta cambia direzione trasformandosi in una bassa galleria d'interstrato. Dopo una grossa pozza è necessario procedere carponi, costeggiando dapprima una caratteristica colata verticale in fase di disgregazione (che forse nasconde un arrivo), quindi una zona costituita dalla anastomosi di tre condotti scavati a pressione, fino ad un laghetto il cui livello sfiora la volta della galleria. In questo tratto il suolo è inciso longitudinalmente da un caratteristico solco che ospita un minuscolo rigagnolo; molte fratture tagliano ortogonalmente la galleria dando origine ad allargamenti parzialmente riempiti da concrezioni. Seppure un po' scomodo a percorrersi, questo tratto è molto suggestivo per le belle morfologie freatiche che si incontrano.
OSSERVAZIONI:
La roccia è costituita da dolomie e dolomie calcaree microcristalline, di colore dal grigio al nero, molto pure, fetide alla percussione per la presenza di bitume che si trova parte disperso nella roccia, parte concentrati in piccole spalmature. Sono presenti numerose venature bianche, alcune parallele ai piani di stratificazione, costituite da calcite, presente anche in ammassi cristallini millimetrici.
La grotta è impostata lungo due direzioni preferenziali: NNW-SSE e NE-SW. La prima direzione corrisponde a quella di un fascio di fratture che hanno originato la galleria di accesso ed il pozzetto di 3m; queste si osservano molto bene anche nella galleria a pressione che ne viene intersecata perpendicolarmente.
Tranne la zona dei due pozzi, la grotta presenta essenzialmente morfologie freatiche, con modesti approfondimenti gravitazionali.
Grossi crolli si trovano nell'area del pozzo di accesso; manifestazioni di crolli minori in corrispondenza di allargamenti appena dopo il pozzetto di 3m.
Tra i riempimenti presenti, è da ricordare la discreta quantità di ghiaia molto arrotondata che si incontra poco sotto il pozzo d'accesso ed è presente fino al qualche metro oltre al pozzetto interno; sabbie fini ed argille sono del tutto assenti, eccetto in un'ansa della galleria finale, in corrispondenza di una frattura che probabilmente cela un piccolo arrivo.
Anche questa grotta presenta un certo numero di concrezioni, specie nel tratto iniziale dove una parte del suolo è costituito da colata calcitica: sono presenti stalattiti, colate parietali, stalagmiti ecc.
Una modesta, ma non trascurabile corrente d'aria è avvertibile nella galleria sovrastante e sottostante il pozzetto interno; in prima ipotesi la grotta parrebbe comportarsi come l'ingresso alto di un sistema più ampio.
Dal punto di vista idrico, al momento della visita (20-08-1994) la grotta era attiva nel tratto sottostante il pozzo di 3m; nella parte superiore era presente solo modesto stillicidio. La quantità di acqua in circolazione era però inferiore a quella rilevata dagli scopritori nel marzo 1993. Il laghetto finale, si trova ad una quota superiore di una ventina di, metri rispetto alle sorgive della Plere e dovrebbe poter essere superato facilmente in periodo di secca.