5952 | Pozzo dell'Infartuato
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Pozzo dell'Infartuato
Numero catasto: 5952
Numero catasto locale: 6034VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 25/09/2005
Affidabilità posizione: 4º gruppo riposizionamento regionale GPS (2005)
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Sgonico / Zgonik Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,74044808 Lon. WGS84: 13,72020007 Est RDN2008/UTM 33N: 400439.997 Nord RDN2008/UTM 33N: 5066006.56 Quota ingresso (s.l.m.): 237 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 14 m
Profondità: 74 m
Dislivello totale: 74 m
Quota fondo: 163 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Si percorre la strada tra Gabrovizza e S. Pelagio. Superata la fascia collinare e la linea dell'alta tensione, si prosegue ancora per 200m, fino a che, alla propria destra si nota una vasta zona prativa. Una trentina di metri prima di questa, alla propria sinistra, vi è un allargamento, dal quale parte, in direzione Ovest, una carrareccia. Ben presto si raggiunge un basso muretto, in parte crollato. Superatolo, si segue un marcato sentiero che si dirige verso al linea dell'alta tensione. Circa 50m prima di questa, alla propria sinistra, si apre una dolinetta nella quale si trova la cavità.
Descrizione dei vani interni della cavità
La cavità è impostata principalmente su fratture orientate in direzione NNW-SSE ed è formata da tre pozzi paralleli, divisi tra loro da sottili diaframmi rocciosi, che portano alla massima profondità.
La morfologia interna è caratterizzata da estesi fenomeni di ringiovanimento (come testimoniano gli estesi crostoni calcitici ancora esistenti sulle pareti meno esposte all'aggressività delle acque di percolazione), e da fenomeni nettamente giovanili, che interessano particolarmente il pozzo principale. Tali fenomeni hanno creato profonde scanalature lungo le pareti, lame d'erosione e, intaccando i giunti di strato, hanno isolato, in più punti, dei blocchi di roccia rendendoli estremamente instabili. Sul fondo della cavità, occupato solo in parte da detrito, un arrivo d'acqua penetra nel ramo terminale, quindi lo attraversa serpeggiando in un minuscolo meandrino fino a diventare un discreto rigagnolo che va a perdersi tra il pietrame e la fanghiglia.