5873 | Abisso del Vecio
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Abisso del Vecio
Numero catasto: 5873
Numero catasto locale: 6024VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 23/09/2005
Affidabilità posizione: 4º gruppo riposizionamento regionale GPS (2005)
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Sgonico / Zgonik Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,70942443 Lon. WGS84: 13,78470591 Est RDN2008/UTM 33N: 405405.754 Nord RDN2008/UTM 33N: 5062481.54 Quota ingresso (s.l.m.): 285 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 94 m
Profondità: 184 m
Dislivello totale: 184 m
Quota fondo: 101 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità è situata in una dolina presso il tracciato dell'oleodotto.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'ingresso si apre in uno sprofondamento, che si sviluppa in una frattura con orientamento NW-SE, situato sul fondo di una dolina.
Alla base del primo pozzo, che ha pareti molto levigate, si può proseguire in direzione W, lungo un breve meandro (punto 4 del rilievo) che sfocia in un altro pozzo (punto 5), profondo 14.5m, ben concrezionato, sulle cui pareti si aprono alcune finestre che portano a piccoli vani ciechi, paralleli al pozzo stesso. Sempre alla base del pozzo d'ingresso, si apre anche l'imbocco di un pozzo cieco, profondo 8.5m (punto 3). Sul fondo del secondo pozzo la cavità continua con un pozzetto di 4.4m, dopo il quale si incontra un cunicolo che si sviluppa in direzione Sud e che porta al pozzo successivo, profondo 12.8m, molto concrezionato. Dal fondo di questo pozzo (punto 8), con una risalita di un paio di metri in parete, si raggiunge una finestra, oltre la quale si sviluppa, in direzione WNW, un ramo ascendente che termina con un alto camino (riportato solo in pianta). Tornando al fondo del pozzo (punto 8), in direzione SE scende un altro pozzo, di 26m, il cui fondo (punto 9) è un lungo ripiano inclinato ed ingombro di grossi massi oltre ai quali sprofonda il pozzo successivo, di 16.4m, che a sua volta termina con un ripiano oltre al quale, con un piccolo salto di 4,2m, si giunge ad un fondo sul quale, tra i massi, si aprono alcuni pozzetti impraticabili non rilevati (punto 10). Sia il P26 che il P16.4 sono molto corrosi e bagnati da un copioso stillicidio, a differenza di quelli soprastanti che sono concrezionati ed asciutti.
Dal fondo del P16.4 si prosegue con una risalita in parete di circa 3m, per poi scendere subito in un pozzo profondo 6.4m (punto 11). In questo tratto, marcatamente corroso, è presente molto fango. L'abisso continua con due pozzi in successione, di 11.4m (punto 12) e 4.2m, dopo i quali un saltino di 1,6m porta in un breve meandro che si snoda in direzione NW: si raggiunge così il fondo di un pozzo parallelo, costituito da massi instabili, (punto 13). Tra questi massi si aprono gli imbocchi di alcuni pozzi: il primo, sul lato W, è profondo 3m; il secondo, il cui ingresso è raggiungibile superando uno stretto passaggio, non presenta nessuna prosecuzione e non è stato rilevato per la sua pericolosità (caduta massi). Il terzo pozzo, che si apre in direzione WNW ed è profondo 34.6m, (punto 14) è molto corroso. Dal suo fondo (punto 15), attraverso una scomoda strettoia, si raggiunge il penultimo pozzo, di 11m, che è diviso in due parti da un ponte naturale e la cui base è costituita da un lungo ripiano inclinato che porta ad un cunicolo malagevole lungo 6m. Alla fine di questo cunicolo si apre l'ultimo pozzo, profondo 6m (punto 16), il cui fondo è ostruito da pietrame che preclude qualsiasi proseguimento.
Nell'abisso sono stati trovati, a differenti livelli, depositi di fossili e precisamente Gasteropodi (genere Plesioptygmatis e Trochactaeon) a 60m di profondità ed Echinoidi, (genere Cidaris) a 120m di profondità. A 180m di profondità, nell'ultimo pozzo, si possono notare, in parete, due sottili strati di carbone.