570 | Pozzo a nord di Gabrovizza
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Pozzo a nord di Gabrovizza
Numero catasto: 570
Numero catasto locale: 2331VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: No
Area geografica: Carso Triestino
Comune: Sgonico / Zgonik
Area provinciale: Trieste
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Lat. WGS84: 45,73156661
Lon. WGS84: 13,73365482
Est RDN2008/UTM 33N: 401471.063
Nord RDN2008/UTM 33N: 5065003.161
Quota ingresso: 229 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 23 m
Profondità: 51 m
Dislivello totale: 51 m
Quota fondo: 194 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
L'ingresso della grotta è molto stretto e si apre, nella roccia viva, sul fianco di una dolina di crollo che si trova sul lato destro del sentiero che da Gabrovizza conduce a Sales.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'ingresso, molto stretto, di questa profonda cavità, con tutta probabilità è stato ostruito dai contadini. Non è quindi possibile esaminare una promettente continuazione ascendente che parte dalla base dell'ultimo pozzo.
Aggiornamento 2022:
La cavità è da ritenersi doppia con la 1130/4081 VG Grotta delle Lame, il rilievo di questa viene inserito come aggiornamento, di seguito la relativa descrizione:
La grotta è costituita da tre pozzi che complessivamente portano alla profondità di 51m. Tutta la cavità è interessata da fenomeni di dissoluzione che hanno contribuito alla formazione di lame di roccia.
Nel 1984, nel corso di una verifica del rilievo della cavità, sono state notate alcune fessure che, una volta allargate, potrebbero portare alla scoperta di ulteriori sviluppi.
In una nicchia in parete, alla profondità di una quindicina di metri, sono stati notati dei resti ossei ammassati, ai quali erano mescolati dei cocci che ad un primo esame superficiale sembrano appartenere alla cultura dei castellieri. La presenza di questi reperti all'interno della cavità è perlomeno singolare, infatti l'angusto ingresso della grotta si apre nella roccia viva ed al momento della sua scoperta si è dovuto compiere un lavoro di scavo per renderla praticabile. Si può quindi ipotizzare che il materiale sia pervenuto nella cavità attraverso vie diverse dall'ingresso attuale: poiché questa grotta si apre sul fianco di una dolina di crollo, si può supporre che fosse esistita un'altra caverna, ora crollata, dalla quale partiva un cunicolo che collegava le due cavità, per cui gli ossami ed i cocci sarebbero giunti nella 1130/4081VG proprio attraverso la caverna crollata.