5275 | Abisso Omega 3
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Abisso Omega 3
Numero catasto: 5275
Numero catasto locale: 2912FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: No
Area geografica: Prealpi Giulie
Comune: Resia
Area provinciale: Udine
Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta
Lat. WGS84: 46,32938222
Lon. WGS84: 13,31334931
Est RDN2008/UTM 33N: 370176.704
Nord RDN2008/UTM 33N: 5132027.525
Quota ingresso: 1495 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 146 m
Profondità: 105 m
Dislivello totale: 105 m
Quota fondo: 1390 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità si apre a quota 1495m s.l.m, ai bordi di una vasta conca nivale. L'ingresso non è facilmente visibile in quanto è nascosto da una selva di pini mughi. La strada più breve per raggiungere l'imbocco è quella che, percorrendo le tracce di sentiero segnate con vernice rossa, conduce dal campo base a quota 1430m s.l.m., lungo il sentiero dei cacciatori, alla conca nivale sopra a quota 1500m s.l.m..
Descrizione dei vani interni della cavità
Dall'ingresso della cavità si sprigiona una forte corrente d'aria fredda in uscita.
La cavità, fino alla profondità di 48 m, ha un andamento di tipo verticale, con una successione di pozzi ed angusti terrazzi. Quindi si sviluppa lungo i giunti di stratificazione, assumento un'inclinazione variabile fra i 30° ed i 40°. A 60 m di profondità si incontra una galleria di raccordo suborizzontale che sbocca in un'ampia sala. Qui, enormi blocchi di pietra caduti al suolo, impediscono un avanzamneto veloce.
Da un'analisi della sua ubicazione topografica e della particolare morfologia si può supporre che questa cavità sia il collettore di trasfluenza che convoglia le acque pluvio-nivali delle conche glaciali sovrastanti l'Abisso Pahor - Grotta dell'Uragano.
Osservando le profonde erosioni prodotte dal drenaggio delle acque di scorrimento lungo le condotte inclinate (aventi sezioni ad ala di gabbiano) appare evidente che nei periodi di scioglimento delle nevi in occasione di temporali estivi, il regime idrico di smaltimento deve assumere portate anche considerevoli. Trovarsi in questi luoghi, in quei particolari momenti può essere pericoloso.
Sul fondo dei pozzi, al termine delle condotte forzate, dove si disperdono le acque, sono stati operati degli scavi per individuare qualche possibilità di prosecuzione, ma purtroppo, grossi accumuli di materiale lapideo precludono ogni possibilità di prosecuzione.