5220 | Abisso Dominic
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Abisso Dominic
Numero catasto: 5220
Numero catasto locale: 5787VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 19/02/2012
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Goriziano Comune: Doberdò del Lago / Doberdob Area provinciale: Gorizia Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,86822222 Lon. WGS84: 13,55408333 Est RDN2008/UTM 33N: 387774.179 Nord RDN2008/UTM 33N: 5080422.721 Quota ingresso: 105 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 40 m
Profondità: 82 m
Dislivello totale: 82 m
Quota fondo: 23 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Partendo da Marcottini verso Devetachi dopo 750 m c'è l'incrocio dove una strada porta verso San Michele. Percorrendo questa verso S Michele dopo 550 m sulla destra troviamo un sentiero che va verso Est, dopo 150 m sulla destra è costeggiato da un tipico muro carsico con pietre a secco. Nella stessa direzione (Est) oltrepassato il muro, dopo 20 m c' ingresso dell'abisso.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'abisso è stato scoperto nel 1993. Sulla superficie la frattura della roccia in direzione N-S per una lunghezza di circa 6 m.. Lo sviluppo della cavità risulta orientato secondo le direttrici riscontrate all'esterno. Il primo tratto si scende affrontando una fessura in verticale 60 x 40 cm, poi il pozzo si allarga per consentire una comoda discesa. Si giunge in una prima saletta abellita dalle concrezioni e con il suolo coperto da detriti. Da qui con una serie di brevi salti si percorre un piano inclinato con il pavimento coperto da grandi massi. Il meandro nella parte finale si fa più ampio con a destra un camino che sfiora la superficie, mentre sotto di essa infilando una strettoia tra i massi concrezionati, si scende in opposizione un pozzo cieco inclinato per 15 m. Lungo il pozzo notiamo diverse nicchie con numerose concrezioni. In diversi punti la concrezione a forma di grandi fette tende a staccarsi dalla roccia.
L'abisso presenta particolare interesse dal punto di vista geologico. Ritornando al meandro principale si arma sulla sinistra sopra la strettoia che immette ne pozzo (p.to 4). Dopo alcuni metri si giunge su un piccolo terrazzino, all'orlo del pozzo (p.to 6). Si fà l'armo su uno spuntone di roccia e si scende in libera i successivi 32 m. Il pozzo costituirebbe la parte più larga della frattura, la quale avanza in direzione N per una decina di metri. La roccia è di colore grigio scuro con spuntoni e lame taglienti. Si riscontra qualche masso incastrato tra la faglia e altri stanno sporgenti nelle nicchie lungo il pozzo. Nonostante questo l'abisso risulta di facile e gradevole percorribilità. Il fondo del pozzo è costituito da massi di crollo e nella parte opposta l'abisso prosegue in verticale nel dislocamento tettonico che non supera il metro e mezzo di larghezza. Si arma su spit sopra uno stretto passaggio (p.to 8) e si giunge dopo una ventina di metri su un comodo terrazzino che porta ad affacciarsi al pozzetto finale.
(G.S.Talpe del Carso)