4383 | Pozzo dei Protei di Monfalcone
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Pozzo dei Protei di Monfalcone
Numero catasto: 4383
Numero catasto locale: 5403VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 06/09/2020
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Goriziano Comune: Monfalcone Area provinciale: Gorizia Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,80794444 Lon. WGS84: 13,54294444 Est RDN2008/UTM 33N: 386787.431 Nord RDN2008/UTM 33N: 5073741.42 Quota ingresso (s.l.m.): 23 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 8 m
Profondità: 22,5 m
Dislivello totale: 22,5 m
Quota fondo: 0,5 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità è venuta alla luce durante i lavori di ampliamento della sede ferroviaria nella stazione di Monfalcone.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'ingresso dà accesso ad un P22.50 comunicante con le acque di base.
Le rocce nelle quali s'apre la cavità risalgono al periodo Cretaceo dell'Era Secondaria e sono rappresentate da calcari chiari, grigi e grigio scuri variamente alternati tra di loro, con scarsa presenza di macrofossili. La stratigrafia è ben evidente e la giacitura orientata da NNE a SSW ha un angolo d'immersione superiore ai 20°.
L'ingresso dà accesso ad un pozzo abbastanza spazioso, dalla forma cilindrica; le pareti sono ricoperte da un velo di concrezione asciutta mentre la volta, costituita dal letto di uno strato, ne è priva. Dagli interstizi della roccia pendono lunghi drappeggi di radici filiformi di colore nerastro appartenenti alla vegetazione esterna.
Dopo alcuni metri di discesa il pozzo tende ad ampliarsi e assumere una forma irregolare dovuta alla presenza di testate di strato sporgenti in parte demolite e ricoperte da depositi calcitici. Continuando la discesa si raggiunge un comodo ripiano interessato da alcune fratture longitudinali che immettono, tramite fratture impraticabili, in un pozzetto laterale che è in comunicazione col bacino d'acqua sottostante. Oltrepassata la strozzatura del ripiano appena descritto, la cavità tende nuovamente ad allargarsi andando a formare così una cavernetta lunga 8m e larga in media 2m.
L'esplorazione subacquea del laghetto ha confermato l'ipotesi che si tratta di risorgive collegate senz'altro a complessi ipogei molto vasti. La conferma ci è data dal rinvenimento di due protei che, come si sa, abitano solamente le acque correnti e profonde dei fiumi sotterranei del Carso.