4 | Grotta di S. Giovanni d'Antro
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta di S. Giovanni d'Antro
Nome principale sloveno: Landarska jama
Numero catasto: 4
Numero catasto locale: 43FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 10/12/2004
Affidabilità posizione: Da verificare
Presenza targhetta: Si Area geografica: Prealpi Giulie Comune: Pulfero Area provinciale: Udine Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 46,15103278 Lon. WGS84: 13,47308612 Est RDN2008/UTM 33N: 382090.17 Nord RDN2008/UTM 33N: 5111961.674 Quota ingresso: 350 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 4000 m
Dislivello positivo: 96 m
Dislivello totale: 96 m
Quota fondo: 350 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Dal paese di Antro (Comune di Pulfero) si procede a piedi per una piccola strada che in circa 10 minuti porta alla chiesa in cui si apre la cavità.
Descrizione dei vani interni della cavità
Conosciuta da moltissimi anni, la Grotta di San Giovanni d'Antro era già stata utilizzata in epoca romana, come confermano gli embrici e i laterizi ritrovativi. La caverna e le sue vicinanze vennero in seguito fortificate, ed in tale castello si crede sia stato tenuto prigioniero dal re Liutprando il duca Pemmone dopo la sua cacciata da Cividale. Più tardi veniva costruita la Chiesa e nel 1001 la scalinata di pietra che vi conduce.
L'attuale aspetto delle opere murarie che chiudono l'ingresso della cavità si deve all'opera dell'architetto Andrea di Lack che vi costruì l'abside gotica-carinziana nel 1477.
La grotta è una lunga risorgiva temporanea che si addentra nel monte, al contatto fra la brecciola calcarea ed i sottostanti strati di marne, in direzione NNO. In tempo di forti piogge è percorsa da un cospicuo corso d'acqua e numerosi laghetti, presenti anche in periodo di magra, rendono un po' difficoltosa la visita della cavità. In questi ultimi anni è stata attrezzata turisticamente: un comodo sentiero è stato costruito fino al bivio, circa 280 metri dall'ingresso ed è illuminato da un impianto di luce elettrica.
Nel corso delle più recenti esplorazioni sono stati completati alcuni dei Rami delle vaschette a cui si sono aggiunti quelli allagati del ruscello finale ed alcuni cunicoli che si ricollegano al Ramo principale dopo aver descritto un intricato dedalo. E' stata trovata una terza comunicazione fra il vecchio Ramo principale e quelli scoperti nel 1974: alla base del Camino finale, infatti, esiste uno stretto passaggio che sbuca in un ramo attivo inferiore ai Rami degli insetti e che si ricollega a questi tramite un pozzo-camino. Sono stati anche rilevati alcuni piccoli rami laterali.
Verificata la non coerenza tra rilievo planimetrico e spaccato, onde evitare di collegare in modo non appropriato le nuove prosecuzioni, si è dovuto procedere a rifare dall'inizio il rilievo. Questa prima revisione comprende: Ramo iniziale, Ramo destro, Sala Lazzarini, Ramo Lazzarini, Rami delle vaschette, Labirinto dell'eremita, Ramo del secondo ruscello, Ramo delle diramazioni. Mancano e sono in fase di riesplorazione e rilievo, la Sala Tellini e i Rami delle vaschette. La riesplorazione di tutti i rami, compreso quello turistico, ha portato alla scoperta di nuovi rami, più o meno significativi. L'unico ramo interamente nuovo è il Ramo del secondo ruscello che è stato rilevato per uno sviluppo di 42 metri. Questo angusto ramo è percorso da un ruscello, per cui per la continuazione dell'esplorazione, dobbiamo attendere periodi di particolare siccità. Sono stati inoltre risaliti il Camino Lazzarini per 29 metri e il Camino della speranza, a lato del Ramo delle vaschette, per 46 metri, oltre all'esplorazione di numerosi pozzi nel Ramo delle diramazioni.