3965 | Grotta Mendace
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta Mendace
Numero catasto: 3965
Numero catasto locale: 5258VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 05/02/2024
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,73719 Lon. WGS84: 13,69713 Est RDN2008/UTM 33N: 398639.409 Nord RDN2008/UTM 33N: 5065673.558 Quota ingresso: 184 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 32,5 m
Sviluppo spaziale: 98 m
Dislivello positivo: 0 m
Profondità: 69,6 m
Dislivello totale: 69 m
Quota fondo: 120 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
A Santa Croce dalla SP1 si imbocca il sentiero con segnavia CAI n. 10 e lo si percorre per circa 350 metri; lo si abbandona per seguire una traccia sulla destra che porta alla cavità. L'ingresso s'apre alla base di una roccia liscia, verticale, affiorante dall'erba, sita quasi sul fondo di una dolina.
Descrizione dei vani interni della cavità
La cavità s'apre con un P24,5, inizialmente piuttosto stretto, che si sviluppa su una diaclasi orientata NE-SW. Sul fondo, costituito da pietre e terriccio, c'è un passaggio sul lato S-SW dal quale proviene una costante corrente d'aria, oltre al quale si trova un vano che fa parte del pozzo stesso. Questo è stato raggiunto dall'alto poiché alla base del pozzo c'era una strettoia intransitabile.
Per proseguire bisogna, invece, andare verso NE, salire su un masso alto circa 2 m, e scendere direttamente nel P11. Questo è particolarmente eroso ed è sovrastato da un ampio camino di cui non si vede la fine; la discesa è resa pericolosa dal fatto che il lato di progressione è costituito da massi non sempre stabili. Sul fondo si avverte subito una forte corrente d'aria; da qui bisogna proseguire lungo un breve cunicolo sovrastato da massi parzialmente saldati da calcificazione e argilla e si giunge all'imbocco di un P14. Gli ambienti sono vasti e il pozzo è sovrastato da un alto camino. Dalla base, costituita da un ripiano coperto da grandi massi, si dipartono due vie. In direzione E s'apre, tra parete e massi, un P10; in direzione S, invece, sprofonda un P12,5 che è seguito da due saltini di 2 m che portano alla profondità di 64,5 m. Sul P12,5, in una successiva esplorazione, fu individuata una finestra oltre la quale s'apriva un P5 che portava alla stessa profondità del vecchio fondo. I due ambienti erano separati da un diaframma di roccia che è stato in seguito forato per permettere un accesso diretto. Da qui, sul lato opposto, s'apre un P15 che termina su una strettoia impraticabile. Tutta l'aria della cavità proviene da questo.
Un altro vano si trova su un ripiano tra i due primi pozzi. Una fessura porta in una bella sala circolare, concrezionata, sormontata da un camino che in alto comunica con il primo pozzo.
Aggiornamento 2021:
Durante l'inverno 2020/2021 il GSSG ha allargato la fessura impraticabile sopra descritta alla base della cavità. Tale passaggio porta in una stanzetta di circa 3x3 metri e qui è stato intrapreso uno scavo, non ancora concluso, in una fessura soffiante.