3237 | Grotta tra S. Croce e Gabrovizza
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta tra S. Croce e Gabrovizza
Numero catasto: 3237
Numero catasto locale: 5076VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 13/01/2018
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Sgonico / Zgonik Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,73073215 Lon. WGS84: 13,71467705 Est RDN2008/UTM 33N: 399993 Nord RDN2008/UTM 33N: 5064934 Quota ingresso (s.l.m.): 207 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 15 m
Profondità: 54,2 m
Dislivello totale: 54,2 m
Quota fondo: 152,8 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Discendendo la Tarvisiana e oltrepassando il cavalcavia della strada provinciale Prosecco-Gabrovizza, si giunge ad un punto in cui la statale e la ferrovia vengono a trovarsi a breve distanza tra loro. Da qui, superata la linea ferroviaria, si prende un sentiero, lo si segue per un centinaio di metri, fino a che si giunge ad un bivio con una comoda carrareccia. Si prosegue lungo questa per qualche decina di metri e, sul lato sinistro, appena oltre il muretto di cinta, si trova l'ingresso della cavità.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta è ad andamento verticale, con pozzi vicini tra loro, divisi da brevi ripiani e strettoie molto scomode. La cavità è fangosa, scarsa di forme calcitiche che, in più punti, sono state asportate da fenomeni di ringiovanimento tuttora operanti.
Al pozzo d'accesso (P9,2), abbastanza accidentato ed infido, segue una strettoia che dà nel pozzo successivo (P7,30), diviso nella parte superiore da un ponte naturale e lame di roccia concrezionate. Scendendo lungo la parte più stretta, si giunge su un piccolo ripiano che porta all'orlo del (P4,30). Alla base di questo un'altra strettoia porta ad un malagevole meandrino, in leggera pendenza, che comunica con un vano a forma diaclasica la cui volta è forata da un camino impraticabile che sbocca sul ripiano del (P7,3). Seguono un (P6) e un (P11), sempre scomodi per le esigue dimensioni, sovrastati da camini da cui pendono gigantesche lame di roccia. La cavità termina con un (P6,2) alla cui base, un cumulo di sfasciumi, preclude ogni possibile prosecuzione.