2428 | Grotta Mary
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta Mary
Numero catasto: 2428
Numero catasto locale: 4841VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: No
Area geografica: Carso Triestino
Comune: Trieste
Area provinciale: Trieste
Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta
Lat. WGS84: 45,63212376
Lon. WGS84: 13,84565137
Est RDN2008/UTM 33N: 410025.732
Nord RDN2008/UTM 33N: 5053823.212
Quota ingresso (s.l.m.): 350 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 868 m
Profondità: 137 m
Dislivello totale: 137 m
Quota fondo: 213 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Si prende la strada che porta a Basovizza e, giunti alla curva a gomito, più o meno a metà, sul lato destro, si trova un cancello. Superato il cancello si continua sul sentiero, fino a giungere alla Cava dell'Italcementi. Si notano quindi due gabbiotti, messi in comunicazione da un solco; a metà di questo si trova l'ingresso della cavità.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta è un antico inghiottitoio diretto di uno o più corsi d'acqua, traenti la loro origine forse dalla zona di flisch tra Draga Sant'Elia, Pese e Castellaro Maggiore.
La grotta ha un andamento prevalentemente suborizzontale, con alte gallerie e frequenti allargamenti. Un tratto della cavità presenta una struttura verticale che corrisponde ad un sistema di pozzi profondi in tutto circa 90 m.
I vani della grotta hanno uno sviluppo generale da NNW a SSE e sono tutti compresi, fatta eccezione per il sistema di pozzi sopra citato, sotto il piano di coltivazione della cava di Q 360. Si possono individuare quattro unità principali: 1) tratto iniziale
2) ramo N
3) ramo S
4) ramo S alto.
1) Tratto iniziale (punto 1 del rilievo)
Corrisponde ai vani che si sono aperti accidentalmente e che portano dagli ingressi alla prima caverna della grotta. Tutta questa zona è interessata da fenomeni di crollo molto intensi e i blocchi di maggiore dimensione superano anche il metro cubo.
2) Ramo N (punti 1-4 del rilievo)
Presenta un andamento generale N-S. Le principali direzioni dei singoli tratti di galleria sono di norma orientate secondo NE-SW e NW-SE.
I maggiori allargamenti delle gallerie, sono interessati da notevoli crolli, in particolare nelle caverne segnate coi numeri 2,3 e 4 sul rilievo.
3) Ramo S (ramo dei pozzi)
Questo ramo ha un andamento planimetrico piuttosto complesso, con frequenti inversioni di direzioni. I singoli tratti di galleria sono orientati secondo NE-SW, subordinatamente NW-SE.
Il tratto settentrionale del ramo (punti 5 e 6), formato da una caverna che immette in una galleria, è interessato da un'intensa franosità; il tratto meridionale, solo per un breve tratto franoso, è formato da una serie di pozzi. L'ultimo di questi, è stato esplorato nel 1980, dopo aver forzato le due strettoie alla base del P60.
4) Ramo S alto
Presenta un andamento planimetrico prevalente suborizzontale, con importanti approfondimenti (P30 e P5) nella sua parte mediana. Si sviluppa da NNW a SSE con un sistema di gallerie alte e strette che si intersecano a varie quote.
La grotta risulta estremamente pericolosa, specie nella zona N; le mine utilizzate nella cava hanno destabilizzato completamente la cavità e, ovviamente, i continui sismi provocati da queste hanno distrutto la maggior parte delle stalattiti e rovinato i numerosi "fiori di grotta".
La grotta è stata parzialmente distrutta e non è più accessibile.