2363 | Abisso di Rug Dobie
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Abisso di Rug Dobie
Numero catasto: 2363
Numero catasto locale: 1073FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 08/04/2009
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Prealpi Giulie Comune: San Pietro al Natisone Area provinciale: Udine Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 46,1431691 Lon. WGS84: 13,5167941 Est RDN2008/UTM 33N: 385449 Nord RDN2008/UTM 33N: 5111024.001 Quota ingresso: 324 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 20 m
Profondità: 94 m
Dislivello totale: 94 m
Quota fondo: 230 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Circa a metà strada del largo sentiero che da Grobbia porta ad Altovizza scende, sulla destra, il canalone nel quale scorre il Rug Dobie; lo si deve percorrere fino a raggiungere una piccola teleferica e quindi bisogna piegare a destra, verso un declivio al cui limite Nord si trova l'ingresso della cavità. L'ingresso semi circolare della grotta ha 80 centimetri di diametro. Si apre in una zona caratterizzata da una fitta vegetazione e da assenza di sentieri. E' pertanto necessario per il ritrovamento l'uso del GPS.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'imbocco subcircolare della grotta misura 1,5m di diametro ed immette in un pozzo a campana, sul cui fondo si aprono due pozzi paralleli i quali, dopo una quindicina di metri, comunicano fra loro, tramite un'ampia finestra; il pozzo che si apre sulla destra, alla base del p.30 parallelo al ramo principale, nel quale l'abbondante stillicidio si raccoglie in una piccola cascata, inizia con un diametro di due metri e termina dopo 16,5 metri con una fessura completamente ostruita alla base da materiale detritico. In questo punto non è presente circolazione d'aria. La discesa di questo pozzo è resa pericolosa da massi debolmente cementati dall'argilla. L'altro pozzo dopo 30m è interrotto da un ripiano dal quale scende un ulteriore pozzo della stessa profondità; alla base di questo si aprono varie strette, ma percorribili fessure che portano alla massima profondità. Altre fessure, delle quali una è stata sondata per una ventina di metri, sono rimaste inesplorate ed il loro forzamento potrebbe dar adito a proseguimenti.
L'esplorazione di questa cavità risulta particolarmente pericolosa per la caduta di sassi dal cono detritico presente alla base del primo pozzo e all'interno non ci sono punti sufficientemente protetti.