222 | Grotta Sercetova
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta Sercetova
Numero catasto: 222
Numero catasto locale: 290VG
Numero totale ingressi: 2
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 31/08/2000
Affidabilità posizione: 2º gruppo riposizionamento regionale GPS (2000)
Presenza targhetta: No
Area geografica: Carso Triestino
Comune: Trieste
Area provinciale: Trieste
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale
Lat. WGS84: 45,69515153
Lon. WGS84: 13,81615122
Est RDN2008/UTM 33N: 407829.886
Nord RDN2008/UTM 33N: 5060859.127
Quota ingresso: 315 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 95 m
Profondità: 40,5 m
Dislivello totale: 40,5 m
Quota fondo: 274,5 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La grotta si trova nei pressi della Strada Statale N.58 (Opicina-Fernetti), all'altezza del Km8, alla distanza di 60m sulla sinistra, in una piccola dolina dal fondo piatto.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'ingresso della grotta porta direttamente in una galleria che dopo pochi metri piega bruscamente verso Nord. Si scende lungo una china detritica di moderata inclinazione, interrotta da un salto formato da un grande muro che argina la massa di detrito; un po' più avanti le pareti divergono e la volta s'innalza, formando una spaziosa caverna. Sulla destra si eleva un enorme pilastro calcitico, mentre nella parete di fondo uno stretto passaggio porta ad un ultimo pozzetto concrezionato, dal fondo argilloso. Verso SW, risalito un basso gradino, si raggiunge una diramazione in salita, che termina con un camino aperto in una breccia terrosa. Nella parte NE della caverna si notano altri due muri di minori proporzioni, uno dei quali è in parte già coperto da incrostazioni calcitiche. La costruzione di questi manufatti è certamente avvenuta in epoca preistorica. All'epoca delle prime esplorazioni dello scorso secolo, infatti, tali manufatti esistevano già ed i contadini della zona non sapevano spiegarne la presenza; ugualmente misteriosa rimane la loro funzione, in particolare quella del primo grande sbarramento alto 3,80m che trattiene la gran massa detritica della galleria. Si suppone che possa esser stato edificato allo scopo di far precipitare gli animali selvatici in una specie di trappola dalla quale non era più possibile risalire. Analoghi muri di antica costruzione si trovano nella vicina 205VG, ora ostruita.
Sulle pareti della grotta si notano molte scritte anteriori al 1900, tra le quali una della Società degli Alpinisti Triestini (divenuta in seguito SAG) sormontata dallo stemma del sodalizio.
AGGIORNAMENTO del 1991:
nel 1983, ad una quarantina di metri dall'ingresso principale della grotta, è stato aperto un nuovo ingresso, costituito da un pozzo di 25m che si immette direttamente nella caverna principale.
Nel 1991 è stato eseguito il rilievo, delineando meglio i contorni superiori della caverna e correggendo leggermente il rilievo precedente.