1901 | Grotta presso Baita
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta presso Baita
Numero catasto: 1901
Numero catasto locale: 4621VG
Numero totale ingressi: 3
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 15/03/2015
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Sgonico / Zgonik Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,746220798526 Lon. WGS84: 13,72013245741 Est RDN2008/UTM 33N: 400445 Nord RDN2008/UTM 33N: 5066648 Quota ingresso (s.l.m.): 245 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 7 m
Profondità: 21,8 m
Dislivello totale: 21,8 m
Quota fondo: 223,2 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Percorrendo la strada che collega Gabrovizza a San Pelagio, ad un centinaio di metri dal bivio per Sales, sul lato sinistro, si diparte una stradicciola campestre che porta verso alcuni tralicci dell'alta tensione ben visibili dalla strada maestra. Seguendo detta carrareccia si raggiunge in breve una biforcazione della medesima e piegando immediatamente verso Est si raggiunge una dolinetta profonda una decina di metri, sul lato Nord della quale, a pochi passi dall'orlo, si aprono i tre ingressi della cavità.
Descrizione dei vani interni della cavità
Dei tre ingressi uno soltanto è praticabile, sia pure a stento (punto 2 del rilievo); quello più a Nord è ostruito da massi e quello più ad Est è in pratica un foro di pochi centimetri che tramite una fessura interseca il pozzetto d'accesso, qualche metro più in basso, ed infine comunica con un pozzetto laterale di 4m (punto 4), nel quale tralaltro si era stabilito un vispo ghiretto.
Sotto l'angusto pozzetto iniziale vi è un fondo di detriti instabili che rende la visita alla grotta alquanto pericolosa. Un malagevole passaggio (punto "o"), porta alla base del pozzo più a Nord, quello ostruito da detriti e macigni, mentre sul lato Nord-Est, uno stretto pertugio immette nel pozzetto di 4m descritto precedentemente.
La cavità prosegue con un salto di 1,6m (punto 5) che si apre fra i detriti e che dà in un piccolo vano pure ingombro di sfasciumi. Una ripida china di detriti e roccia porta su di un minuscolo diaframma che divide il pozzo terminale di 12,5m (punto 6) da un altro salto di 6m (punto 7), il quale, sebbene impraticabile, comunica con la cavernetta terminale (punti 8 e 9), raggiungibile scendendo il pozzo di 12,5m. Anche il fondo di questo ultimo vano è interamente coperto di detriti di varie dimensioni che rendono l'ambiente alquanto accidentato, mentre la volta e le pareti circostanti sono drappeggiate da stalattiti, colate e da qualche colonna.
NOTA:
sulla scheda originale è annotato quale proprietario il signor Skerli.