119 | Abisso presso Opicina Campagna
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Abisso presso Opicina Campagna
Nome principale sloveno: Jama na Klebinčniku
Numero catasto: 119
Numero catasto locale: 185VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 31/12/2000
Affidabilità posizione: 2º gruppo riposizionamento regionale GPS (2000)
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Trieste Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,6975539 Lon. WGS84: 13,8031019 Est RDN2008/UTM 33N: 406817.908 Nord RDN2008/UTM 33N: 5061141.139 Quota ingresso: 300 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 228 m
Profondità: 150 m
Dislivello totale: 150 m
Quota fondo: 150 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Seguendo la strada che da Opicina porta a Monrupino si percorre circa 1,5km sino al cartello che indica la foiba 149. Da qui si segue l'indicazione e si arriva ad un cavalcavia: 200m prima di questo, sulla destra, c'è una grande piazzola da cui si diramano tre sentieri; percorrendo quello centrale si arriva in uno spiazzo erboso. L'Abisso presso Opicina Campagna si trova al centro di tale spiazzo in una dolina i cui fianchi digradano, con brevi risalti formati da banchi calcarei, verso l'imbocco, largo poco più di dieci metri e bordato da una spessa e continua copertura di muschi. Nella stagione estiva la vegetazione occulta completamente la voragine che appare invece in tutta la sua orrida bellezza durante l'inverno.
Allo stato attuale (gennaio 2014) la cavità si trova in un recinto elettrificato. L'accesso al recinto, alla destra della cabina metano è segnalato come "proprietà privata - vietato l'accesso". Il pozzo di accesso è inoltre ulteriormente recintato (recinto elettrico) per impedire la caduta del bestiame all'interno.
Descrizione dei vani interni della cavità
La prima esplorazione di questa profonda cavità risale al 1898, anno in cui vi discese il Comitato Grotte del Club Touristi Triestini, che in quella occasione battezzò l'abisso con il nome di Fovea Persefone. E' davvero pregevole e tuttora valida la rappresentazione grafica pubblicata sulla rivista "Il Tourista", soprattutto in considerazione delle non trascurabili difficoltà che la cavità offre e della sua struttura assai complessa. Allora venne individuata, se pur non raggiunta, la diramazione che si apre in parete alla base del pozzo d'accesso, visitata dall'Associazione XXX Ottobre nel 1925.
Il grande pozzo d'accesso è diviso per lungo tratto in due vani da un diaframma roccioso e la discesa sul lato Nord risulta agevolata da qualche ripiano, mentre nell'altro pozzo la discesa si mantiene quasi sempre nel vuoto. Dal ripiano posto a 110m di profondità la grotta prosegue in direzioni opposte: verso Sud un piccolo salto porta in una caverna dal fondo detritico che si prolunga in un angusto e tortuoso corridoio chiuso da un'ostruzione argillosa. Sul lato opposto dopo una discesa verticale di 25m si entra in un complesso di gallerie interrotte in vari punti da pozzi a fondo cieco e da alti camini. Questa parte della grotta offre alcuni ambienti riccamente adorni di massicce concrezioni e belle formazioni cristalline, rappresentate da stalagmiti, colonne e cortine di varia colorazione.
AGGIORNAMENTO:
scendendo dal lato Sud dell'ingresso, dopo 20m, si incontra, poco sopra un terrazzo (attualmente delimitato da una carcassa d'automobile), l'imbocco, di 1,2m x 0,5m, di un pozzo di 16m, al quale ne segue un altro, dall'imbocco di 3,5m x 2m, profondo 26m e caratterizzato da molte nicchie e finestrelle, che però non portano ad alcuna prosecuzione. Da un foro a poco meno di 3m dal fondo esce una corrente d'aria.
NOTA presenza di rifiuti alla base del pozzo di accesso.