Nomi e numeri catastali
Nome principale: Caverna Pocala
Nome principale sloveno: Pečina Pod kalom
Numero catasto: 173
Numero catasto locale: 91VG
Numero totale ingressi: 2
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 137 m
Profondità: 33,5 m
Dislivello totale: 33,5 m
Quota fondo: 104,5 m
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 17/02/2018
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,75870738 Lon. WGS84: 13,67348061 Est RDN2008/UTM 33N: 396839.195 Nord RDN2008/UTM 33N: 5068094.403 Quota ingresso: 135 m
Geologia e Geomorfologia
Caratteri fisiografici
Ubicazione: Carso
Area carsica: Carso (A) Morfologia: altopiano Contesto attuale: prativo/arbustivo Distanza dal mare: 1000-5000 m Distanza da fonte d'acqua: <500 m Note caratteri fisiografici:
Caratteri interni
Andamento: Semplice orizzontale
Pozzi: No
Planimetria: semplice: unico vano
Ampiezza piano calpestabile: m
Grotta turistica: No
Acqua interna: No
Note caratteri interni:
Ingressi
Ingresso 1
Note per Accessibilità: Chiavi presso il Museo di Storia Naturale di Trieste
Lat. WGS84: 45,75870738
Lon. WGS84: 13,67348061
Quota ingresso: 135 m s.l.m.
Terreno superficie esterna: roccioso affiorante/subaffiorante
Ingresso 2
Lat. WGS84: 45,75878743
Lon. WGS84: 13,67356871
Quota ingresso: 138 m s.l.m.
Terreno superficie esterna: roccioso affiorante/subaffiorante
Archeologia
Data
1893, 1894, 1904, 1905, 1906, 1909, 1910Autore
Karl MoserConservati
-Pubblicati
-Note
Gli interventi degli anni 1904 e 1905 avrebbero avuto carattere di scavi organizzati, gli altri di visite con sondaggi (Flego, Župančič 2012, p. 137-139). Moser fu affiancato nei primi due anni da Andrea Perko, cui affidò per alcuni giorni la conduzione degli scavi del 1904; è verosimile che Perko sia stato presente anche agli "sterri" effettuati dal Comitato Grotte del Club dei Touristi Triestini nel 1905 e 1906 (Perko 1904, p. 86-90; 1905-06, p. 7), mentre sembra certa la sua presenza accanto a Moser nel 1910 ((Flego, Župančič 2012, p. 139).Indagine
Settore: Vestibolo? e fondo della grotta.
Cronologia: Pleistocene, Olocene
Materiali
Ceramici: manufatti non determinati.
Litici: resti non determinati.
Paleontologici: molti resti non determinati.
Bibliografia: Moser diari, 1904a, 1905a; Perko 1904, 1905-06; Flego, Župančič 2012; Gherlizza 2021
Note
Data
1904-07Autore
Carlo MarchesettiConservati
SiPubblicati
-Note
Andrea Perko sarebbe stato incaricato dal Civico Museo di Storia Naturale di Trieste di dirigere le indagini iniziate a settembre 1904 (Perko 1904).Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Cronologia: Preistoria Periodo: Paleolitico
Materiali
Litici: strumenti in selce (vedi Note).
Paleontologici: numerosissimi resti di Ursus spaeleus.
Bibliografia:
Depositi materiale
Situazione dei materiali: Conservati
Denominazione deposito: Museo Civico di Storia Naturale di Trieste
Indirizzo deposito: Via dei Tominz 4, Trieste
Note
Marchesetti parlò della grotta Pocala in molti dei suoi articoli usciti fra 1904 e 1923 (un primo elenco in Battaglia - Cossiansich 1915, p. 37 nota 4), ma i materiali litici da lui rinvenuti furono studiati e pubblicati da Mochi nel 1911.Data
1907-14Autore
Eugenio NeumannConservati
SiPubblicati
SiNote
Indagine
Tipologia di indagine: recupero
Area indagine: parziale
Settore: Sala di fondo
Cronologia: Preistoria
Periodo: Paleolitico
Materiali
Litici: una trentina di strumenti conservati ("Raffaello Battaglia 2013").
Paleontologici: numerosissimi resti di animali pleistocenici.
Antropologici: 1 scapola e 1 mandibola (v. note).
Osso/Corno: manufatti in osso
Revisione materiali: "Raffaello Battaglia 2013"
Bibliografia: Betic 2006-07; "Raffaello Battaglia 2013"
Depositi materiale
Situazione dei materiali: parzialmente conservati
Denominazione deposito: Collezione Battaglia: Centro di Ateneo per i Musei dell'Università di Padova
Indirizzo deposito: Via Orto Botanico 15, Padova
Note
I materiali rinvenuti da Neumann - fra i quali vi sarebbero anche una scapola e una mandibola umane - furono studiati da Battaglia, che li attribuì al Paleolitico medio - e in particolare al "Mousteriano alpino" - e li pubblicò in vari articoli negli anni 1920.Data
1913-14, 1919, 1926-27, 1929Autore
Raffaello BattagliaConservati
SiPubblicati
SiNote
Negli anni 1913-14 e 1919 Battaglia effettuò soltanto dei saggi di scavo nella grotta, mentre nel 1926-27 e nel 1929 vi condusse indagini sistematiche.Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: media Area indagine: parziale Settore: Trincee in punti diversi della grotta. Cronologia: Preistoria-Protostoria Periodo: Neolitico-Eneolitico, passaggio età del bronzo-età del ferro?
Materiali
Ceramici: 4 recipienti profondi con orlo estroflesso; 1 fondo cavo.
Litici: strumenti in selce (vedi Note).
Antropologici: 2 vertebre dorsali (scavo 1927 - trincea V - formazione olocenica)
Osso/Corno: ossi lavorati non determinati (vedi Note).
Revisione materiali: "Raffaello Battaglia 2013"
Bibliografia: Battaglia 1926a, 1930, 1960; "Raffaello Battaglia 2013"
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Collezione Battaglia: Centro di Ateneo per i Musei dell'Università di Padova
Indirizzo deposito: Via Orto Botanico 15, Padova; Via dei Tominz 4, Trieste
Note
I frammenti fittili provengono presumibilmente dalla trincea I aperta da Battaglia all'ingresso della grotta nel 1926 e ampliata nel 1929. Fra i materiali conservati a Padova non risulterebbero presenti, invece, né "selci ed ossa lavorate... [e] un frammento di ago di metallo, privo del capo" rinvenuti nella stessa trincea (Battaglia 1960, p. 100), né il "pezzo di ciotola di pasta nera con un manico" rinvenuto durante la prima esplorazione del 1913 (Battaglia, Cossiansich 1915, p. 37). Gli scritti di Battaglia sulle indagini e sui rinvenimenti in questa cavità sono raccolti nel volume "Preistoria del Veneto e della Venezia Giulia" edito nel 1960 a cura di Ornella Acanfora.Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: media Area indagine: parziale Settore: Trincea 1, posizionata all'ingresso della grotta Cronologia: Età romana
Materiali
Ceramici: 1 parete d'anfora
Revisione materiali: "Raffaello Battaglia 2013"
Bibliografia: "Raffaello Battaglia 2013"
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Collezione Battaglia: Centro di Ateneo per i Musei dell'Università di Padova
Indirizzo deposito: Via Orto Botanico 15, Padova
Note
Data
1951-55Autore
Mario JurcaConservati
-Pubblicati
-Note
Indagine
Tipologia di indagine: recupero
Cronologia:
Periodo:
Materiali
Paleontologici: numerosissimi resti di Ursus spelaeus.
Bibliografia: Cannarella 1975-1977
Depositi materiale
Situazione dei materiali: dispersi?
Denominazione deposito:
Indirizzo deposito:
Note
Data
1998-2004Autore
Museo Civico di Storia Naturale di TriesteConservati
-Pubblicati
-Note
Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: alta Area indagine: parziale Settore: 1 trincea nella sala di fondo
Materiali
Bibliografia: Betic 2006-07
Note
Durante le indagini fu effettuato un carotaggio per studiare i sedimenti della grotta. I risultati preliminari sono stati pubblicati da Calligaris nel 2000 e Bernardini et al. nel 2004 (v. Betic 2006-07, nota 87).Descrizione e rilievo
Breve descrizione del percorso d'accesso
300m oltre il cavalcavia ferroviario di Aurisina c'è una stradina che si interna sulla destra e che si segue fino ad una cava di calcite. Nello spiazzo della cava, sul lato destro, si apre la cavità.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta ha un ingresso basso completamente chiuso da un muro, al limite di una depressione dalla forma allungata. Un cancello di ferro, ora divelto,era stato installato qualche tempo fa, quando la grotta era usata per la coltivazione di funghi.
La Caverna Pocala è notissima come grotta preistorica e gli scavi in essa condotti da vari ricercatori per oltre settant'anni hanno fatto scoprire abbondantissimi resti di animali pleistocenici, mentre sono stati raccolti scarsi manufatti. Particolarmente numerosi gli ossami di Ursus spelaeus, attraverso i quali già nell'altro secolo era stata possibile la ricostruzione di varie decine di scheletri interi,tutt'ora visibili in musei italiani ed esteri. La grotta, in passato, era indicata con i nomi di Fovea del Campo Rosso e Caverna degli Orsi; più diffuso è invece attualmente il nome di Caverna Pocala, derivante dal toponimo locale "Pod kalom".