Nome principale: Ciondar des Paganis
Numero catasto: 310
Numero catasto locale: 57FR
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Altri nomi
Spilugne di Landri
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 4 x 4 m
Tipo ingresso: Orizzontale
Morfologia ingresso: Caverna
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 18/10/2012
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 310
Data targhettatura: 01/01/2012
Gruppo targhettatura: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
Campagna targhettatura: 2012
Località
Comune: Attimis
Area geografica: Prealpi Giulie
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 067013 - Faedis
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5114028,1
Longitudine: 371981,1
Latitudine Gauss-Boaga: 5114051,296
Longitudine Gauss-Boaga: 2391985,722
Lat. WGS84: 46,167799757552
Lon. WGS84: 13,341670108576
Est RDN2008/UTM 33N: 371981,1
Nord RDN2008/UTM 33N: 5114028,1
Data esecuzione posizione: 05/02/2012
Quota ingresso (s.l.m.): 460 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Andrea Chiavoni
Gruppo appartenenza: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 21 m
Dislivello positivo: 2 m
Profondità: 1 m
Dislivello totale: 3 m
Quota fondo: 459 m
Andamento cavità: Semplice orizzontale
Stato della cavità
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Areniti e siltiti (Flysch)
Ambiente: Depositi di bacino
Età: Paleocene p.p. - Eocene medio
Formazione: | Flysch di Trieste |
Aspetti culturali
archeologico/paleontologico
Catasto Ragionato Informatico delle Grotte Archeologiche
Vincoli
Vincolo paesaggistico: Segnalata alla Regione per futura tutela
Breve descrizione del percorso d'accesso
Per raggiungere la grotta bisogna partire dall'abitato di Poiana e seguire poi la carrareccia che sale nella vallata. Si prosegue per un sentiero che risale il rugo asciutto, finchè si giunge in prossimità dell'inizio di una fascia di rocce che sale ad occidente dell'impluvio. La cavità in questione si apre nella parte centrale di queste paretine, circa 5m sotto il crinale. E'più facile da individuare dal basso, ma il tragitto richiede il superamento di roveti. Dall'alto, invece, si giunge alla grotta, calandosi in arrampicata per un breve piano inclinato, da un tratto di cresta piuttosto regolare e poi spostandosi qualche metro ad Ovest per una breve cengia. Occorre tener presente che dalla cresta non si scorge l'imbocco.
Descrizione dei vani interni della cavità
Il bel portale, largo 2.5m e alto 3.5m dà accesso ad una galleria di 5m che con un saliscendi immette in una sala di 5m di diametro. La grotta piega bruscamente verso sinistra (in direzione N-W), con una seconda galleria leggermente ascendente di 7m, adornata da qualche rozza stalattite. Si giunge infine in una saletta circolare di quasi 4m di diametro, sormontata all'angolo Ovest da piccolo ramo ascendente non risalito.
Tentativi di scavi archeologici si notano sia nella galleria iniziale che nella saletta appena descritta e si ha notizia di ritrovamenti neolitici.
Data rilievo: 21/12/1990
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Umberto Mikolic
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Data rilievo: 31/12/1898
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Non specificato
Gruppo appartenenza: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
Scarica rilievo originalePlanimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
Paolo Maddaleni, Pino Guidi
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano - Udine, Provincia di Udine - Assessorato all'Ambiente (2008)
Collocazione: In
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Leggende, folklore, culto
Keyword: Reperti e scavi archeologici
Una delle grotte più importanti della zona per le qualità dei reperti archeleologici rinvenuti negli scavi effettuati a partire dal 1916.
Rosa Romanin, Loris Biasizzo, Andrea Chiavoni
Rivista semestrale del circolo speleologico e idrologico friulano (2011)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Mondo Sotterraneo, n.s., a.XXXV (1-2), 2011, pag. 50
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Guide e narrativa
Keyword: Descrizione, dati
Breve descrizione e dati.
Paola Visentini, Paolo Maddaleni
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano - Udine, Provincia di Udine - Assessorato all'Ambiente (2008)
Biblioteca del CSR
Collocazione: In "Il fenomeno carsico delle Prealpi Giulie Settentrionali". Mem. Ist. Spel., s. II, XX, 2008, pp. 91-95.
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Guidi P. (a cura di)
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (1997)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel capitolo "Antropospeleologia", uno specifico paragrafo, a cura di Muscio, viene riservato alla discussione dei dati bibliografici disponibili in letteratura in merito alle ricerche speleologiche in cavità del Friuli associate ad evidenze di tipo paletnologico e/o paleontologico. I titoli recensiti vengono forniti secondo un elenco analitico per autore, composto di 194 voci in totale, che riprende e aggiorna il precedente lavoro bibliografico redatto da Guidi (1973). Di ciascuna voce bibliografica vengono forniti: brevi indicazioni sulle evidenze (paletnologiche e/o paleontologiche) più significative emerse, note riassuntive dei principali argomenti trattati, indicazione degli specifici contesti in grotta menzionati, citati secondo il numero identificativo del Catasto Grotte del Friuli (sigla Fr).
Maddaleni P.
Museo Friulano di Storia Naturale (2017)
Collocazione: Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 38: 85-120, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo viene offerta una prima revisione sistematica dei dati disponibili per le circa 50 principali cavità di interesse paleontologico e paletnologico attestate in Friuli. Alla ricchezza dei siti (grotte e ripari) presenti in tale comparto territoriale contraddistinto da una peculiare conformazione geologica, si associa una disomogenea e talora lacunosa disponibilità di dati, a volte inediti e spesso giunti a noi privi dei necessari riferimenti contestuali oltre che di datazioni radiometriche, in quanto frutto di ricerche datate, svoltesi a partire dalla fine dell’Ottocento-primi del Novecento. Se nella maggior parte dei casi l’inquadramento crono-culturale dei siti può oggi basarsi solo sull’analisi tipologica dei materiali a noi giunti (ceramica, industria litica in primis), casi-studio di particolare interesse sono rappresentati dal Riparo di Biarzo, Grotta di Cladrecis e alcune cavità dell’Altopiano di Pradis (Grotta del Clusantin, Grotta del Rio Secco) oggetto in anni recenti di scavi sistematici e studi post-scavo multidisciplinari. Nel contributo l’avvio della revisione della bibliografia e dell’analisi delle collezioni di materiali conservati presso diversi Istituzioni (Museo Friulano di Storia Naturale e Circolo Speleologico e Idrologico Friulano) viene inteso quale primo passo di progetto di più ampia portata focalizzato sullo studio delle grotte in Friuli che dovrà necessariamente prevedere anche la programmazione di nuove ricerche sul territorio. Nella parte conclusiva del lavoro viene fornito anche un elenco delle cavità che hanno restituito solo reperti faunistici olocenici.
Vitri S.
Quaderni della Sezione Archeologica del Castello del Buonconsiglio (1997)
Collocazione: In: Endrizzi L., Marzatico F. (a cura di), Ori delle Alpi, Catalogo della Mostra, Trento 1997, 6: 565-569, 580., Trento
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. ripercorre le varie fasi del popolamento umano pre- protostorico del comprensorio delle Alpi orientali (Alpi e Prealpi Carniche e Giulie), per il quale riconosce, soprattutto in relazione ad alcuni periodi, la disponibilità di una limitata documentazione archeologica, non rispondente all'importanza geografico-culturale dell'area, percorsa da numerose direttrici naturali di collegamento tra Alto Adriatico ed Europa centro-orientale. Numerosi sono i contesti in grotta menzionati, solo nel caso del Riparo di Biarzo e del Ciòndar des Paganis con più ampi riferimenti. Da questi due siti provengono inoltre alcuni dei reperti esposti in Mostra, descritti in apposite schede del Catalogo.
Bressan F.
Museo Friulano di Storia Naturale (1987)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Catalogo analitico dei reperti osteologici presenti nelle collezioni museali, suddivisi in base alla località di provenienza e alla relativa specie di appartenenza. Numerose sono le località in grotta comprese nello studio, oggetto di indagini da parte del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano sin dalla fine dell'Ottocento. Nelle premesse introduttive si sottolineano le gravi lacune documentarie che contraddistinguono i vari repertori faunistic, giunti in museo privi di dati contestuali e stratigrafici a causa della natura non sistematica delle indagini di scavo al tempo condotte.
Bressan F.
Memorie dell'Istituto Italiano di Speleologia. Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (1997)
Collocazione: In: Muscio G. (a cura di), Il Fenomeno carsico delle Valli del Natisone (Prealpi Giulie - Friuli), s.2, 9: 15-20, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nell'articolo vengono passati in rassegna i più significativi siti preistorici in cavità delle Valli del Natisone, con particolare riferimentio a quelli "storici" scoperti dai soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano nei primi anni del Novecento, i cui materiali sono in più casi divenuti l'oggetto di studi di revisione da parte dello stesso A.. Ampio risalto viene inoltre riservato al Riparo di Biarzo, il solo sito ad essere stato oggetto di scavi stratigrafici in tempi più recenti. Nella parte terminale dell'articolo viene fornito un elenco dei siti in grotta che hanno restituito resti faunistici.
Paolo Maddaleni
Circolo speleologico e idrologico friulano (2018)
Collocazione: Mondo Sotterraneo, n.s. 42 (1-2): 55-82, Udine
Link: http://www.csif.it/easynet/Archivi/CSIF/Pdf/0000/263.PDF
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo si offre una sintesi della storia delle ricerca svolte dal Circolo Speleologico e Idrologico Friulano in oltre un secolo di attività nei siti in grotta di interesse paletnologico/paleontologico del Friuli, con particolare riferimento al settore delle Prealpi Giulie. Nel Catalogo dei siti citati nel testo vengono fornite, in ordine cronologico, le informazioni storiche e bibliografiche disponibili per ciascun contesto, anche corredate da illustrazioni di documenti o foto originali, con rimandi ad altro contributo (Maddaleni 2017) per l’approfondimento degli aspetti propriamente paletnologici e paleontologici in essi rilevati. Nell'ultima parte del lavoro sono raccolte informazioni relative ad altri siti di ambito sia regionale (tra cui l'Ipogeo celtico di Cividale) che extraregionale, divenuti negli anni oggetto delle ricerche del Circolo Speleologico udinese.
De Gasperi G.B.
Circolo Speleologico ed Idrologico Friulano (1916)
Categorie: Antropospeleologia, Biospeleologia, Documentazione speleologica, Geospeleologia e carsismo, Paleontologia, Speleologia tecnica
Indici: Archeologia, Botanica, Fauna, Geomorfologia e speleogenesi, Guide e narrativa, Leggende, folklore, culto, Storia della speleologia
Nel volume è presente un catalogo descrittivo di tutte le più significative cavità e voragini del Friuli discusse secondo l'area geografica di appartenenza. Dove disponibili, l’A. riporta specifici riferimenti alla storia delle ricerche e alle eventuali indagini paletnologiche in esse effettuate, comprensivi delle relative citazioni bibliografiche. Il capitolo finale appare riservato all’analisi dei resti umani, dei fossili e della fauna vivente sino ad allora rinvenuti nelle grotte friulane. (Edito anche come "Memorie Geografiche di G. Dainelli", 30: 1-220)
Bianchetti A. (1977)
Collocazione: Studi Storici e Geografici, Ed. Pacini, 1: 7-76, Pisa
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Ampio contributo sulla Preistoria delle Valli del Natisone. Dopo una parte introduttiva dedicata agli aspetti geo-morfologici e ambientali, l’A. passa in rassegna gli insediamenti noti nell’area (dalla Pre-/Protostoria al Medioevo), fornendo per ciascun contesto una approfondita discussione dei dati disponibili sulla storia delle ricerche e sui reperti archeologici e/o paleontologici rinvenuti, corredata da un esaustivo apparato bibliografico. Numerosi sono i contesti in grotta menzionati, di cui l’A., oltre alla relativa frequenza in un ambito territoriale ristretto, sottolinea l’importanza ai fini della ricostruzione delle dinamiche del popolamento umano del territorio.
Petricig P.
Cooperativa Lipa ed. (1998)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Studio sulla Pre-Protostoria della Slavia friulana, in cui vengono compresi i territori di Friuli e Slovenia in passato strettamente interconnessi, oltre a limiti geografici attuali, sul piano delle relazioni culturali. Numerosi i siti in grotta citati: dalle rare cavità frequentate nel Paleolitico Superiore (Grotte Verdi di Pradis, Riparo di Biarzo) e nel Mesolitico e Neolitico (Riparo di Biarzo, Grotta di Cladrecis), sino alle numerose grotte del Friuli orientale cronologicamente attribuibili, pur in quadro documentario non privo di lacune e incertezze, all'età dei metalli (Eneolitico-età del Bronzo). Tra questi ultimi figurano la Velika Jama (per cui si esclude la datazione al Neolitico), la Grotta di Robič, la Šuošteriova Jama, il Ciòndar des Paganis, la Grotta di Paciuch e il Foràn di Landri. A tali contesti vengono dedicati specifici paragrafi di approfondimento in relazione alla storia delle ricerche, ai materiali emersi e agli studi sistematici più aggiornati disponibili in letteratura.
Corbanese G.G.
Del Bianco ed. (1983)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nella trattazione, organizzata in senso cronologico, e corredata da mappe di distrubizione dei siti archeologici per ciascuno dei periodi considerati, sono presenti informazioni spesso imprecise quando non errate in relazione all'attribuzione crono-culturale dei vari contesti archeologici friulani citati, tra cui numerosi sono quelli in grotta.
Rupel L.
Cooperativa Lipa ed. (2000)
Collocazione: In: Petricig P. (a cura di), Valli del Natisone/Nediške doline. Ambiente, Cultura materiale, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia, 247-261, San Pietro al Natisone (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A., servendosi dei dati disponibili in letteratura, offre un excursus diacronico (dalla Preistoria al Medioevo) delle evidenze archeologiche (siti, ritrovamenti) attestate nelle Valli del Natisone, aggiornato alle più recenti scoperte. Numerosi sono i contesti in grotta citati a partire dal Riparo di Biarzo, il sito più antico delle Valli (dal Paleolitico Superiore finale) e l'unico ad essere stato indagato sistematicamente con moderni metodi scientifici. In più casi i riferimenti cronologici alle cavità di interesse preistorico, oggetto di vecchie indagini, presentano delle incertezze o imprecisioni riconducibili alla lacunosità dei dati contestuali al tempo raccolti oltre che alla disponibilità, al tempo della stesura del contributo, di revisioni solo parziali dei complessi di materiali rinvenuti, oggi superate da studi più aggiornati.
Moro R.
Società Filologica Friulana (1960)
Collocazione: Sot la Nape, 12 (2) (apr.-giu. 1960): 44-46, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nella nota, dopo una breve descrizione della cavità, anche conosciuta con il nome di "Grotta del Calzolaio” (dallo sloveno "suoster": "calzolaio"), di cui si sottolinea l'ottimale localizzazione in rapporto alla via naturale di transito rappresentata dal corso del Natisone, l’A. apre un’ampia digressione generale, priva di specifici riferimenti contestuali, sulla frequentazione di lunga durata della grotta (dalla Preistoria all’epoca romana e al Medioevo). Nella discussione sono presenti anche rimandi al più ampio quadro territoriale delle Valli del Natisone e solo brevi riferimenti ad alcune tra le principali stazioni pre-/protostoriche in grotta note nell’area, tutte erronamente attribuite al Neolitico (Velika Jama, Ciòndar des Paganis, Foràn di Landri) fatta eccezione per la Grotta di Robič (età del Bronzo) e la più tarda Grotta di San Giovanni d'Antro (Medioevo). Solo breve spazio, nella parte conclusiva del contributo, viene dedicata all’illustrazione dei materiali, peraltro scarsi, emersi nel corso delle indagini condotte dall’A. insieme a Bernardo Chiappa nel corso del 1958, nel settore della cavità prossimo all'ingresso: una scheggia in selce e due frammenti vascolari (uno lavorato a mano e uno lavorato al tornio) di epoche diverse, non meglio definite.
Ponton M.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 35-45, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Le caratteristiche geologiche e le morfologie originali delle Prealpi e, in primis, delle Prealpi Giulie meridionali, rappresentano insieme alla facilità di accesso, alla buon esposizione e alla disponibilità di corsi d’acqua, dei fattori ottimali che nel tempo hanno favorito la frequentazione umana in tale comparto territoriale, la quale ha privilegiato sia i ripiani costituiti da depositi alluvionali localizzati in corrispondenza dei terrazzi fluviali sia, in particolare, le cavità e i ripari rocciosi. L’A. partendo quindi dalla dettagliata illustrazione del fenomeno del carsismo, a cui si deve la formazione e sviluppo delle numerose cavità presenti nell’area, passa quindi in rassegna alcuni tra i più significativi contesti ipogei (grotte e ripari) con evidenza di frequentazione umana, descrivendone le specifiche caratteristiche geo-morfologiche.
Cannarella D.
Istituto per l'Enciclopedia del Friuli - Venezia Giulia (1984)
Collocazione: Enciclopedia Monografica del Friuli-Venezia Giulia. Aggiornamenti. La ricerca scientifica, 1: 427-488, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Rassegna storica sulle ricerche paletnologiche e paleontologiche svolte in regione, con particolare riguardo all’area del Carso triestino. Per il territorio friulano l'A. cita, tra i siti in grotta, i principali contesti “storici” del Friuli orientale indagati dai soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano a partire dai primi del Novecento, i quali, inizialmente riferiti al Neolitico, in base alle più recenti revisioni dei materiali, - tra cui si ricordano quelle portate avanti da Bressan presso il Museo Friulano di Storia Naturale di Udine -, vengono ora attribuiti all’età dei metalli (età del Bronzo ed età del Ferro). Tra i siti divenuti oggetto di scavi sistematici in anni più recenti sono menzionati le Grotte Verdi di Pradis, il Riparo di Biarzo e la Grotta di Cladrecis.
De Piero G.
Chiandetti ed. (1985)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Opera divulgativa dedicata alla Preistoria del territorio friulano. Dopo un capitolo introduttivo in cui si offrono cenni di inquadramento geologico, l'A. passa in rassegna i siti preistorici friulani più rappresentativi di ciascuna fase culturale crono-culturale (dal Paleolitico all’età dei metalli), tra cui numerosi sono quelli in cavità. Da sottolineare è la presenza di notazioni, corredate da rimandi bibliografici, spesso imprecise quando non del tutto errate: tra gli esempi, l'inquadramento del Ciòndar des Paganis nel Paleolitico Medio, e la pressoché esclusiva attribuzione alla sola fase neolitica delle altre cavità citate. Tra i “Ritrovamenti preistorici di vario genere” sono menzionati anche la Bus de le Anguane (Maniago) e la grotta Clap dal Lof (Cavazzo Carnico). Quest’ultima, menzionata da Marinoni, non venne più rintracciata nelle ricerche compiute alla fine dell’Ottocento. Le indagini condotte nell’area circostante portarono al solo rinvenimento di un riparo giudicato privo di interesse sia paletnologico che paleontologico.
Fabiani R.
Università di Padova (1919)
Collocazione: Memorie dell'Istituto di Geologia della R. Università di Padova, 5 (1917-1918): 1-174, Padova
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Ampia monografia in cui, dopo un excursus sulle ricerche disponibili in questo campo ove l'A. menziona, tra le altre, anche le attività dei soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, si passano in rassegna i principali giacimenti con faune oloceniche presenti nella Regione Veneta (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Istria), descritti nelle principali caratteristiche geologiche. Ai resti animali viene riservata una dettagliata analisi sistematica, anche comprensiva, nell’ultima parte dell’opera, di una proposta di ricostruzione, non priva di elementi di incertezza, della successione cronologica faunistica tra Pleistocene ed Olocene. Nella parte dedicata al Friuli vengono discusse solo le cavità delle Prealpi Giulie.
Cossio A.
Associazione Friulana Ricerche (1979)
Collocazione: Bollettino dell'Associazione Friulana Ricerche, 3: 6-9, Tarcento (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
La memoria, apparsa postuma, è parte di un manoscritto sulla storia del Friuli rimasto inedito. Nel Boll. dell'A.F.R. è stata pubblicata la parte relativa alla Preistoria del Friuli, ripercorsa a grandi tratti in senso cronologico, non senza imprecisioni. In relazione al Neolitico, descritto quale fenomeno esogeno connesso all'arrivo di popolazioni alloctone ("invasori"), l'A. cita numerosi siti in grotta delle Valli del Natisone, a suo dire l'area più ricca in Friuli di testimonianze riferibili a tale periodo. Rimane incerto se la cavità indicata dall'A. come "Grotta di Pojana" possa corrispondere alla Masariate (Borgo Poiana, Attimis).
Visentini P.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 153-169, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L’A. ripercorre la storia della ricerca paletnologica nelle cavità in Friuli, la cui data di inizio può essere fissata al 1877, anno in cui, in concomitanza con l’istituzione della prima cattedra di Paletnologia in Italia ricoperta da Pigorini, presero avvio le prime esplorazioni, quasi tutte riconducibili all’opera dello studioso Marinoni. Sul finire dell’Ottocento altra figura di spicco da menzionare è quella di Tellini, il quale, prima in forma privata e poi come membro del neonato Circolo Speleologico e Idrologico Friulano pubblicò a puntate nella rivista “In Alto” i risultati delle sue “Peregrinazioni speleologiche”, le quali nel caso del Foràn di Landri e della Grotta di Robič (scoperta anni addietro da de Marchesetti) videro anche l’apertura di alcuni sondaggi scavo. Con il nuovo secolo saranno i naturalisti e geografi del Circolo Speleologico (Musoni, Piacentini, Desio, Feruglio) ad inaugurare una nuova stagione delle ricerche, contraddistinta dalla collaborazione stretta con le istituzioni competenti (Università, Soprintendenza alle Antichità), per la prima volta resa operativa negli scavi alla Velika Jama e i cui esempi più significativi, quanto ad attenzione nella raccolta e registrazione dei dati di scavo, sono rappresentati, in base ai dati documentari a noi pervenuti, dalle indagini condotte da Feruglio al Ciòndar des Paganis, al Fòran di Landri e alla Šuošteriova Jama nella prima metà del XX secolo. Dopo questa intensa fase storica della ricerca paletnologica, complici le alterne vicissitudini del Circolo Speleologico, le indagini conobbero una brusca interruzione, protrattasi almeno sino agli anni Sessanta del Novecento, quando ad opera di alcuni soci del Circolo vennero organizzate nuove ricerche nei siti già noti e programmate alcune analisi tecno-scientifiche di approfondimento.
Pessina A., Carbonetto G.
Vittorelli ed. (1998)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Tra le schede, nella nr. 4-"Grotte Verdi di Pradis e il Piancavallo", ampio spazio viene dedicato al Riparo I delle Grotte Verdi di cui viene illustrata la stratigrafia a partire dai livelli più antichi riferibili al Paleolitico Medio; alla frequentazione umana del Riparo di Biarzo vengono riservate le schede nr. 5 (US 5: livello Epigravettiano finale) e la nr. 6 (UUSS 4-2, livelli Mesolitico e Neolitico) anche con riferimenti alle caratteristiche climatico-ambientali dell'area e alle strategie di occupazione stagionale del sito. Nella scheda nr. 36 -“Le Valli del Natisone nel III millennio a.C.” vengono discusse, con riferimenti alla storia e ai risultati (stratigrafia, materiali) delle ricerche storiche in esse compiute, la Velika jama, il Ciòndar des Paganis e il Foràn di Landri. Nella scheda 37-"Altre cavità del Friuli Orientale” si menzionano, tra gli altri siti, la Šuošteriova Jama, la Grotta di Robič (S. Ilario), la Velika jama e la Grotta di Cladrecis, quest'ultima con specifici riferimenti alle problematiche crono-culturali emerse nel sito il quale, pur con margini di incertezza, sembra essere stato occupato in un periodo compreso tra Mesolitico e Bronzo Antico.
Dreosto V.
Arti Grafiche Friulane ed. (1994)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Volume dedicato alla Preistoria e Protostoria regionale di cui, non senza imprecisioni, vengono illustrati i siti più significativi, discussi in ordine cronologico. Per il Friuli numerose sono le cavità citate con particolare riferimento al settore orientale delle Prealpi Giulie. Da segnalare la grotta denominata erronamente nel testo "Souveteriana", plausibilmente corrispondente alla Šuošteriova Jama.
Montagnari Kokelj E.
Centro Ricerche Carsiche "Carlo Seppenhofer" (2002)
Collocazione: In: Centro Ricerche Carsiche "Carlo Seppenhofer" (a cura di), La valle dello Judrio. Progetto di ricerca speleologica Judrio 2000, 143-154, Gorizia
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo si illustrano i dati cronologici e culturali più significativi derivati dalle indagini di scavo (anni 1981-1982) condotte nella Grotta di Cladrecis nell'alta Valle dello Judrio, territorio, come evidenziato dallo stesso A., rimasto a lungo ai margini della ricerca archeologica regionale. I livelli di frequentazione pre-protostorica della cavità evidenziano, pur in un quadro stratigrafico con aspetti problematici ancora aperti, una frequentazione compresa tra Mesolitico-Neolitico (industria litica) e Neolitico-tardo Eneolitico-Bronzo Antico (produzione ceramica). I materiali in alcuni casi mostrano confronti tipologici anche puntuali con altri siti in grotta delle Valli del Natisone (Velika Jama, Grotta di Robič, Ciòndar des Paganis, Foràn di Landri) che presentano però dati contestuali privi di attendibilità stratigrafica, fatta eccezione per il Riparo di Biarzo. Quest’ultimo sito viene in più punti richiamato, al confronto con Cladrecis, in relazione ai modelli di occupazione dello spazio e alle problematiche stratigrafiche connesse in particolare alla transizione tra Mesolitico e Neolitico.
Bressan F., Morandini C.
ABACO ed. (1996)
Collocazione: In: Aspes A., Fasani L. (a cura di), Guide Archeologiche. Preistoria e protostoria in Italia. 7. Veneto e Friuli-Venezia Giulia, 222-233, Forlì
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Descrizione dell'Istituzione museale, al tempo ospitata nella sede di Palazzo Giacomelli in Borgo Grazzano, con particolare riferimento alle collezioni "storiche" e alle più recenti indagini di scavo (es. Riparo di Biarzo, Sammardenchia) intraprese della Sezione Paletnologico-Antropologica. Nel testo (in italiano, inglese e francese) numerosi sono i riferimenti ai siti preistorici in grotta, i cui repertori materiali risultano esposti o depositati in Museo.
Candussio A.
Istituto per l'Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia (1981)
Collocazione: In: Bressan F., Riedel A. & Candussio A., Preistoria nell'Udinese, testimonianze di cultura materiale, Catalogo della Mostra, Udine, 61-82, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nella discussione, focalizzata sugli insediamenti preistorici nel territorio udinese, vengono illustrati esclusivamente i siti all'aperto noti e i relativi materiali archeologici. Nella mappa di distribuzione dei siti, allegata al contributo, vengono indicati anche cinque tra i principali contesti in grotta del Friuli orientale allora conosciuti (Grotta di Robič, Riparo di Biarzo, Velika Jama, Ciòndar des Paganis e Foràn di Landri).
Bressan F.
Inštitut za arheologijo ZRC SAZU (1989)
Collocazione: Arheološki Vestnik, 39-40: 519-528, Ljubjana
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Dopo alcune considerazioni generali sul popolamento preistorico delle Valli del Natisone, ricostruito in base alle evidenze archeologiche (reperti ceramici in primis) emerse in relazione ad alcuni siti chiave dell'area, anche oggetto di recenti rianalisi condotte dallo stesso A., si forniscono alcune notazioni di dettaglio sui reperti ceramici rinvenuti nella Grotta di Robič (anche nota come Kovačeva Jama o Grotta di S. Ilario), ora in territorio sloveno. In base ad osservazioni e confronti condotti su base tipologica la frequentazione antropica nella cavità viene riferita ad un arco cronologico compreso tra una fase avanzata del Bronzo Medio e la fine del Bronzo Recente/inizi del Bronzo Finale.
Bressan F.
Provincia di Udine (1987)
Collocazione: In: Grotte ed Abissi del Friuli, 33-40, Premariacco (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Illustrazione delle più importanti stazioni preistoriche ipogee del Friuli orientale site nel comprensorio udinese. Procedendo in ordine cronologico, a partire dal Riparo di Biarzo, l'A. oltre a brevi notazioni sugli aspetti geomorfologici delle varie cavità e sulla storia delle ricerche in queste svolte, offre una ampia illustrazione dei reperti più significativi individuati, complessivamente inquadrabili in un periodo compreso, per la Preistoria, tra il Paleolitico Superiore finale e l'età del Ferro.
Bressan F.
Museo Friulano di Storia Naturale (1994)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nella Guida al percorso espositivo della sezione paletnologica, sviluppato secondo criteri cronologici, risultano compresi in più casi reperti provenienti dalle grotte del Friuli orientale, indagate per lo più tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, ma anche in tempi recenti (Riparo di Biarzo). I materiali esposti provengono: dal Riparo di Biarzo (Paleolitico Superiore finale, Mesolitico, Neolitico), dal Ciòndar des Paganis, Velika Jama, Foran di Landri, Šuošteriova Jama, Grotta di Robič (età dei metalli).
Del Fabbro A. (1975)
Collocazione: In: Atti del I Convegno di Speleologia del Friuli Venezia Giulia (Trieste dicembre 1973), 30, Trieste
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Riassunto della comunicazione, poi pubblicata in altra sede (Società Filologica Friulana), riguardante le indagini svolte in cinque cavità delle Valli del Natisone, la cui frequentazione viene nel complesso riferita a due fasi successive, il Neolitico tardo e l'età del Bronzo. L'A. sottolinea in particolare lo stato di generale sconvolgimento dei depositi residuali presenti in tali contesti, non più utilizzabili ai fini della ricostruzione della sequenza stratigrafica, fatta eccezione per quella del Foràn di Landri, a suo tempo ricostruita da Feruglio.
Del Fabbro A.
Società Filologica Friulana (1975)
Collocazione: Serie preistorica, 3: 58 pp., Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Il contributo si focalizza sull'analisi di cinque tra le principali cavità carsiche del Friuli orientale oggetto di ricerche paletno-/paleontologiche condotte a partire dalla fine del Ottocento. Di queste si illustrano le principali caratteristiche geomorfologiche, la cronologia delle ricerche (non priva di inesattezze), con citazione dei principali contributi disponibili in letteratura. Ampia l'analisi dei materiali rinvenuti, suddivisi secondo le diverse classi di appartenenza, corredata da un ricco apparato iconografico. L'A. in più occasioni sottolinea l'impossibilità di giungere alla definzione di sequenze stratigrafiche certe per i contesti indagati, utili in sé e per agganciarvi la ricostruzione del paleoclima friulano per il quale si avanzano alcune ipotesi di lavoro. In chiusura si propone una riflessione sulle dinamiche del popolamento del Friuli orientale e, in particolare, sul ruolo avuto dalle grotte quali luoghi periferici e di rifugio connessi a fenomeni di attardamento culturale.
Bressan F.
Museo Friulano di Storia Naturale (1988)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Catalogo analitico dei reperti ceramici provenienti da località friulane presenti nelle collezioni museali, oggetto di indagini per massima parte compiute dal Circolo Speleologico e Idrologico Friulano nel periodo compreso tra la fine dell'Ottocento e gli anni Sessanta del Novecento. Cinque sono le località in grotta comprese nello studio, per ciascuna della quali vengono fornite, a premessa dell'inventario dei materiali, alcune brevi notazioni sulla localizzazione e sulla storia delle ricerche comprensiva di riferimenti bibliografici e una proposta di inquadramento cronologico.
Feruglio E.
Circolo speleologico e idrologico friulano (1916)
Collocazione: Mondo Sotterraneo, 12 (1/3) (gen.-giu. 1916): 37-48, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A., localizzata la cavità e descritte le sue principali caratteristiche geomorfologiche, ne riferisce la scoperta, avvenuta nel 1898, ai soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano. Ampio spazio viene dedicato ai risultati degli scavi da lui stesso condotti a più riprese a partire dal 1914 in otto punti diversi della galleria che si incontra a partire dall'ingresso. I materiali recuperati comprendono: i primi resti ossei umani mai rinvenuti in Friuli (III metacarpale destro) la cui datazione mostra elementi di incertezza; resti faunistici per i quali si citano, a confronto, gli esemplari già emersi in altre cavità friulane; manufatti ceramici (reperti vascolari frammentari, una fusaiola), strumenti in selce (schegge e raschiatoi) e in osso (spatole, aghi, una testa di femore lavorata) al tempo attribuiti, anche richiamando l'esempio della Velika Jama e della Grotta di Robič, al Neolitico.
Bressan F.
Istituto per l'Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia (1981)
Collocazione: In: Bressan F., Riedel A. & Candussio A., Preistoria nell'Udinese, testimonianze di cultura materiale, Catalogo della Mostra, Udine, 7-52, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Catalogo divulgativo, a corredo di una mostra sulla Preistoria intesa quale disciplina di studio multidisciplinare, in cui trovano specifica trattazione i siti e le testimonianze della cultura materiale provenienti dal territorio udinese. L'A., dopo una parte introduttiva dedicata ai molteplici ambiti specialistici di indagine della ricerca preistorica (es. paleozoologia/paleobotanica, fotointerpretazione) o a specifiche tematiche (tipi di abitazioni, arte, analisi dell'industria litica e ceramica), passa in rassegna in ordine cronologico le varie fasi culturali della Preistoria. Tra i siti menzionati, anche corredati da tavole illustrative dei reperti, figurano il Riparo di Biarzo per il Paleolitico superiore, il Ciòndar des Paganis, la Velika Jama e la Grotta di Robic per l'età dei metalli (Eneolitico-età del Bronzo).
Pessina A.
Associazione Don Bianchi (2007)
Collocazione: In: Banchig G., Magnani S., Pessina A. (a cura di), Terre d'incontro, contatti e scambi lungo le Valli del Natisone e dell'Isonzo dall'antichità al medioevo/Kraji srečanj, stiki in izmenjave vzdolž Nadiških in Soške doline od antike do srednjega veka, Atti della Giornata internazionale di Studi, S. Pietro al Natisone novembre 2005, 17-33, Cividale del Friuli (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel descrivere la Preistoria del Friuli orientale, territorio sinora solo marginalmente investigato nonostante le notevoli potenzialità archeologiche, l'A. discute ampiamente i dati dal Riparo di Biarzo e dalla Grotta di Cladrecis, contesti oggetto di più recenti e sistematiche indagini. Tra le stazioni più importanti con materiali riferibili al III millennio a.C. si ricordano quindi la Velika Jama e il Ciòndar des Paganis i cui materiali, ceramici in particolare, trovano confronti con una serie di complessi culturali extra-regionali databili tra Eneolitico (pieno-finale) e Bronzo Antico. Nel caso del Ciòndar, l'attestazione di materiali di ornamento e di resti umani, questi ultimi andati però dispersi, lasciano ipotizzare il possibile utilizzo della cavità per scopi cultuali/funerari. Altre cavità di interesse paletnologico più brevemente discusse sono infine la Šuošteriova Jama e la Grotta di Robič.
Leben F. (1970)
Collocazione: Adriatica Praehistorica et Antiqua, Miscellanea Gregorio Novak dicata, 407-437, Zagreb
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Studio sulle stazioni preistoriche delle Alpi sud-orientali; vi sono citate brevemente alcune cavità delle Valli del Natisone. Il lavoro, scritto in lingua slovena, è corredato da un ampio riassunto in tedesco e richiama un contributo più ampio dello stesso A. (Leben 1967).
Corazza S., Simeoni G., Zendron F.
Circolo culturale Menocchio (2006)
Collocazione: In: Corazza S., Simeoni G., Zendron F., Tracce archeologiche di antiche genti. La protostoria in Friuli, 1: 53-155, Montereale Valcellina (Pn)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Il lavoro presenta una versione aggiornata (al mese di giugno 2005) delle schede-sito curate da S. Vitri nel 1990. I siti esaminati si localizzano nell’area compresa tra il Friuli (provincia di Pordenone e di Udine con la Carnia e il Canale del Ferro), il Goriziano e i territori prossimi alla foce dell'Isonzo (Duino, provincia di Trieste), cronologicamente inquadrabili tra la Preistoria (dal Paleolitico in poi) e la Protostoria sino alla romanizzazione. Di ogni località vengono brevemente descritte le evidenze emerse (materiali, strutture), il contesto di rinvenimento e la bibliografia complessiva disponibile in letteratura. A corredo del testo vengono inoltre fornite una serie carte di distribuzione dei siti (Carta I-VIII) suddivise in base a specifici intervalli cronologici selezionati (es. Paleolitico Medio e Superiore; Mesolitico e Neolitico; Eneolitico e Bronzo Antico, etc.). Tra i contesti citati non trova conferma la presenza in un deposito in grotta presso Clodig (Grimacco).
Pizziolo G.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 171-185, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Si discutono le potenzialità e i primi risultati dello studio dei dati relativi al popolamento delle grotte nelle Valli del Natisone tra Preistoria e Protostoria, organizzati attraverso l’applicazione di un Sistema Informativo Geografico (GIS). Nel complesso, l’elaborazione cartografica, basata su dati comunque parziali e spesso poco accurati, conferma che le cavità frequentate dall’uomo nel passato si concentrano prevalentemente nella fascia delle Prealpi Carniche e, in particolare, Giulie (Valli del Natisone). Centrale nel contributo è stata quindi l’elaborazione dei dati (archeologici, paleontologici e fisici) disponibili per 19 cavità e ripari selezionati delle Valli del Natisone. Tra questi, un ruolo prioritario nell’analisi è stato assegnato ai 7 siti con frequentazione diacronica, nei quali l’utilizzo della cavità, ripetutosi nel tempo (a prescindere dalle ragioni, plausibilmente diverse, di tale utilizzo), può essere considerato un dato non casuale. Passo successivo è stato il confronto con le caratteristiche fisiografiche del territorio, finalizzato all’individuazione di eventuali peculiarità o costanti legate alla localizzazione delle cavità e alla comprensione di quali elementi ambientali e culturali possano aver guidato la scelta di una determinata cavità rispetto alle altre a disposizione. Nelle relazioni tra grotte e paesaggio si è quindi giunti, anche attraverso il ricorso ad analisi viewshed (analisi di visibilità), all’individuazione di 3 principali tipologie insediative, quali: la localizzazione nel fondovalle, emblematicamente rappresentata dal Riparo di Biarzo, sito in rapporto visuale e forse relazionale nel corso della Preistoria con la Grotta di San Giovanni d’Antro; la posizione di “controllo dell’ambito fluviale” attestata alla Velika Jama e alla Šuošteriova Jama; una “posizione topografica più aperta”, non in stretta relazione con le direttrici fluviali e talora prossima alla sommità dei rilievi, attestata al Foràn di Landri e al Ciòndar des Paganis le cui aree di visibilità, molto ampie sulle rispettive valli sino alla pianura, mostrano un’ampia sovrapposizione.
Del Fabbro A. (1977)
Collocazione: In: Atti del II Conv. di Spel. del Friuli-Venezia Giulia, Udine marzo 1975, 70-77, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Dopo un'ampia illustrazione del metodo di funzionamento del radiocarbonio (14C) e delle sue potenzialità applicative ai fini dell'individuazione di datazioni assolute dei depositi archeologici, l'A. passa in rassegna i siti della regione in cui l’applicazione di tale metodo potrebbe consentire un significativo avanzamento nelle conoscenze delle dinamiche del popolamento umano nella Preistoria. Oltre a numerose cavità del Friuli orientale, in relazione al territorio pordenonese l’A. discute il caso delle Grotte Verdi di Pradis.
Menis G.C.
Società Filologica Friulana (1969)
Collocazione: In: Menis G. C., Storia del Friuli dalle origini alla caduta dello Stato patriarcale, 19-30, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nella parte iniziale del volume, dedicata al popolamento preistorico del Friuli, il Ciòndar des Paganis, cui vengono attribuite “una decina di manufatti (schegge di selce)” del Mousteriano alpino, viene erroneamente compreso insieme alle Grotte Verdi di Pradis tra i contesti del Paleolitico Medio. Numerose sono inoltre le cavità del Friuli orientale riferite sempre erroneamente al solo Neolitico, vale a dire Šuošteriova Jama, Velika Jama, Star Cedât, Grotta di Robič e Foràn di Landri, quest’ultimo (forse confuso con la Grotta di Robič) menzionato anche per la presenza di materiali riferibili all’età del Bronzo.
Visentini P.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 187-201, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nota dedicata al fenomeno della frequentazione umana nelle cavità del Friuli orientale (Valli del Natisone e suoi affluenti) tra IV e III millennio a.C. L’A. illustra, fornendo riferimenti puntuali alla storia delle ricerche e alle caratteristiche tipologiche dei materiali ceramici già oggetto di precedenti analisi, i principali contesti in grotta con evidenze inquadrabili in tale periodo. Tra i più significativi, data la qualità della documentazione a noi pervenuta, pur non priva di lacune quanto a riferimenti stratigrafici e provenienza dei materiali, si menziona la Velika Jama da cui provengono una decina di frammenti riferibili a tale periodo, riconoscibili in base alle caratteristiche della decorazione (a striature, a fila di impressioni sotto l’orlo), e alle tipologie vascolari tra cui, in particolare, si segnala un recipiente a collo svasato, corpo globoso e anse a gomito che mostra paralleli con la facies di Wieselburg-Gàta. Altro contesto di rilievo è il Ciòndar des Paganis, nel cui repertorio ceramico solo un ristretto numero di reperti presenta delle caratteristiche inquadrabili nel III millennio a.C., tra cui, oltre ad una serie di frammenti forse pertinenti ad uno stesso recipiente profondo, con impressioni digitali sul bordo, risulta compreso un fiaschetto, rinvenuto pressoché integro, con due prese ellittiche con perforazione subcutanea. Altri contesti menzionati sono il Foràn di Landri e, tra quelli indagati in anni più recenti, il Riparo di Biarzo e la Grotta di Cladrecis. I dati tipologici esaminati, nell’ipotesi qui sostenuta, si inquadrano prevalentemente nel III millennio a.C., mentre una fase più antica, rappresentata da elementi di lunga durata di possibile ascendenza tardoneolitica, tra cui la decorazione delle superfici a striature rappresenta uno dei tratti distintivi, è nelle grotte esaminate un elemento sporadico e non caratterizzante. Un altro dato significativo richiamato dall’A. è la quasi totale assenza di tipologie ceramiche (scodelle troncoconiche o convesse, coppe su piede cruciforme anche decorate) che risultano al contrario assai frequenti nel repertorio ceramico dei siti coevi del Carso triestino. Nel complesso la relativa omogeneità tipologica e il limitato repertorio delle forme vascolari osservate consentono di ipotizzare, nel quadro di un progressivo sfruttamento, plausibilmente stagionale, delle Valli del Friuli orientale, il ricorso all’utilizzo di recipienti in materiali organici compatibili con una maggiore mobilità dei gruppi umani che selezionarono le cavità come ricoveri ottimali per la stabulazione degli animali o come luoghi di sosta nei percorsi diretti alla ricerca delle materie prime. Ulteriori elementi utili per l’interpretazione in senso funzionale degli abitati in grotta sono attesi dai risultati delle ricerche promosse dal Museo Friulano di Storia Naturale, attualmente coinvolto nel progetto “Analytic” acronimo per “Archaeology aNd pALeontologY in easTern frIuli Caves”.
Boscarol C. (2007)
Collocazione: Tesi di Dottorato di Ricerca in Scienze dell'Antichità, Università degli Sudi di Trieste, 289 pp.,
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Progetto di ricerca focalizzato sull’analisi territoriale del comparto nord-orientale del Friuli Venezia Giulia nel periodo compreso tra Neolitico e Bronzo Antico, affrontata attraverso il ricorso ad un approccio multidisciplinare in cui lo studio della dispersione dei dati archeologici viene integrato con l'esame della morfologia del territorio e dell’evoluzione della viabilità (in senso diacronico dalla Protostoria sino al Novecento). Tematica trasversale sviluppata nello studio è anche quella dello sfruttamento del territorio per fini pastorali, indagata a partire dall’area del Carso triestino, ove maggiore appare la disponibilità di dati archeologici, anche aggiornati, ma successivamente estesa alle Valli del Natisone, all'area alpina (Alpi Carniche, Tolmezzine e Alpi/Prealpi Giulie) e al goriziano, ove i limiti imposti alla ricerca dalla generale rarefazione dei dati archeologici disponibili sono stati ovviati attraverso il ricorso ad una prospettiva di indagine di tipo etnoarcheologico. Tali indagini hanno previsto la conduzione di nuove ricerche sul campo atte a documentare le modalità di vita e di gestione del capitale animale proprie delle comunità di pastori attuali nel territorio considerato, e hanno altresì consentito l’elaborazione di nuove possibili chiavi di lettura nell’interpretazione funzionale di alcune specifiche classi di manufatti ceramici presenti nei complessi di materiali archeologici provenienti dagli scavi storici delle cavità del Carso triestino. Nella valutazione dei dati archeologici disponibili nei territori considerati sono presenti più riferimenti ai siti in grotta della Velika Jama, Foràn di Landri, Ciòndar des Paganis, Grotta di Cladrecis e Riparo di Biarzo.
Visentini P. (2018)
Collocazione: Studia Universitatis Hereditati, 6 (1): 9-32, Koper (Slo)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Sintesi aggiornata dei dati archeologici disponibili per il territorio friulano tra Neolitico Recente ed Eneolitico. Tra siti con evidenze eneolitiche citati nel testo risultano compresi anche alcune cavità del Friuli orientale: Velika Jama, Foràn di Landri, Grotta di Cladrecis e Ciòndar des Paganis. In relazione a quest'ultimo contesto viene in particolare ricordato il rinvenimento, in indagini succedutesi a distanza di molti anni, di un metacarpale umano (poi andato disperso) e alcuni manufatti di particolare pregio (due pendenti in pietra levigata, un dente di canide forato, una perla in calcarenite e un'ascia in pietra levigata) che sembrano rimandare all'utilizzo della cavità per scopi sepolcrali.
Leben F.
Inštitut za arheologijo ZRC SAZU (1967)
Collocazione: Arheološki Vestnik, 18: 43-110, Ljubjana
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
In questa ampia nota (in lingua slovena con riassunto in tedesco) vengono descritti una quarantina di siti preistorici in grotta localizzati in prevalenza nel Carso Triestino. Per le Prealpi Giulie vengono descritte alcune tra le cavità più note (Velika Jama, Foràn di Landri, Ciòndar des Paganis e Grotta di Paciuch). Oltre a mappe di distribuzione dei siti, risultano in più casi disponibili le ricostruzioni grafiche dei profili stratigrafici messi in luce nei diversi contesti.
Anelli F.
Accademia di Scienze Lettere e Arti di Udine (1954)
Collocazione: Atti dell'Accademia di Scienze Lettere e Arti di Udine, s. 6, 13: 1-59, c. di tavv. I-XVII, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nella premessa alla discussione dei più importanti manufatti in bronzo preromani al tempo non ancora descritti, articolata secondo la distribuzione geografica dei relativi contesti di rinvenimento, l'A. menziona alcuni siti in grotta delle Valli del Natisone (Velika Jama, Foràn di Landri e Ciòndar des Paganis) cui però non viene riservata una più approfondita discussione. In relazione al territorio di Cividale (“Il Cividalese") l'A. fornisce un elenco dettagliato dei reperti (uno spillone, un anellino, una fibula tipo Certosa, un'armilla frammentaria, una perla in pasta vitrea e alcuni manufatti di ferro più recenti) emersi al Foràn di Landri a seguito degli scavi Feruglio del 1921 e successivamente acquisiti dal Museo archeologico di Cividale.
Laurenzi L.
Società Filologica Friulana (1964)
Collocazione: In: "Trieste", 41° Congr. della Soc. Filologica Friulana, 92-96, Trieste
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. illustra in senso cronologico le conoscenze disponibili sul popolamento pre-protostorico della Venezia Giulia, anche con rimandi al più ampio contesto italiano (Italia padana e nord-orientale in particolare). A partire dal ridotto numero di siti riferibili sia al Paleolitico-Mesolitico che alla successiva fase neolitica, per ragioni che appaiono riconducibili alle poche indagini finora compiute ma anche, nel caso del Neolitico, all’elevata erosione cui i siti sono in genere soggetti nei territori carsici, è nel successivo periodo dei "Castellieri" che la Venezia Giulia conobbe, a suo dire, il massimo sviluppo. Nella discussione sui rapporti di contatto e scambio tra la Venezia Giulia e il Friuli, ricorre la menzione di alcune grotte delle Valli del Natisone (Velika Jama, Foràn di Landri e Ciòndar des Paganis). I repertori di materiali dei tali contesti, pur oggetto di relazioni definite “manchevoli” sul piano scientifico, mostrano infatti significative similitudini (non meglio esplicitate) con quelli attestati nei siti in grotta neo-eneolitici del Carso. Ampia discussione viene infine riservata alle origini e alla diffusione in Friuli dei Carni nel corso dell'età del Ferro.
Càssola Guida P.
Edizioni Università di Trieste (1979)
Collocazione: In: Il Territorio di Aquileia nell'antichità, Antichità Altoadriatiche XV, Atti della 9 Settimana di studi aquileiesi 22-28 aprile 1978, 57-82, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Ampia panoramica sullo stato delle conoscenze, comprensivo dei relativi riferimenti bibliografici, relative alla pre- e protostoria di quello che in epoca romana diventerà il territorio di Aquileia. Tra i siti del Paleolitico superiore si menzionano le Grotte Verdi di Pradis, da poco indagate. Le grotte del Ciòndar des Paganis e della Velika Jama nelle Valli del Natisone vengono incluse tra i siti delle prime età dei metalli (con una continuità di vita attestata almeno fino all'inizio della facies dei castellieri) e interpretati dall'A. quali possibili contesti pastorali frequentati stagionalmente da gruppi di allevatori in contatto con i gruppi di agricoltori stanziati in pianura.
Visentini P.
Millenni. Studi di Archeologia Preistorica e Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 2. Serie Sc. Uomo, 13 (2019)
Collocazione: In: Martini F., Salzani L. (a cura di), Un lungo percorso di scienza, Studi in onore di Leone Fasani, 22: 141-164, Roma
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo si presenta un quadro preliminare d’insieme della produzione ceramica (tipologie e stili ceramici) in Friuli Venezia Giulia nel III millennio a.C. a partire dai dati provenienti da 28 siti, tra cui risultano compresi anche Ciòndar des Paganis, Velika Jama e Grotta di Cladrecis. Nella discussione l’esame critico e comparativo delle produzioni ceramiche attestate nei vari siti tiene conto anche delle, seppur poche, datazioni al radiocarbonio disponibili.
Caracci P.C.
Circolo speleologico e idrologico friulano (1965)
Collocazione: Mondo Sotterraneo, n.u. 1965: 21-26, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nota dedicata alla segnalazione dei graffiti su roccia, incisi in corrispondenza dell'ingresso superiore della cavità, ritenuti antichi dall'A. per la presenza di patine calcaree sovrastratificate. Centrale nella discussione appare l'analisi comparata, condotta su base iconografica con altre manifestazioni di arte rupestre (“Pietra del Giudizio” di Biacis; la “lastra dei segni” rinvenuta da Marinelli nei monti di Forni in Carnia; incisioni preistoriche in diversi contesti extra-regionali), finalizzata al raggiungimento di una proposta interpretativa e di inquadramento cronologico. Tali confronti secondo l’A. sembrano supportare l'ipotesi di un possibile collegamento tra i graffiti della Ta Pot Figouzo e le evidenze neolitiche e dell'età del Bronzo attestate nelle Valli del Natisone in relazione a numerosi siti in grotta, estensivamente citati in nota, e a diverse aree necropolitane (San Pietro, Dernazacco e altre).
Desio A.
Circolo speleologico e idrologico friulano (1920)
Collocazione: Mondo Sotterraneo, 15-16 (1919-1920): 25-30, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A., dopo la descrizione della cavità e la menzione dei vari toponimi locali, approfondisce la storia delle indagini da lui stesso condotte nel sito a partire dal 1914. Sondaggi di scavo effettuati a più riprese in due punti distinti del tratto interno della grotta, portarono alla luce dei resti animali (tra cui Canis sp. e ruminanti) e resti di carbone oltre ai frammenti di un recipiente ansato a bocca ristretta, decorato da cordoni plastici, attribuito, anche per confronto con gli esemplari noti rinvenuti alla Velika Jama e al Ciòndar des Paganis, ad una fase recente del Neolitico. Come affermato dallo stesso A., tali materiali andarono dispersi dopo Caporetto.
Ponton M. (1978)
Collocazione: In: Atti del III Conv. di Speleologia del Friuli-Venezia Giulia, Gorizia novembre 1977, 323-327, Gorizia
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. passa in rassegna i risultati dei sondaggi di scavo effettuati dai soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano nei siti in grotta delle Valli del Natisone. Risultano compresi sia siti oggetto di scavi "storici" che contesti di recente scoperta. Oltre ad un'ampia relazione sui risultati delle indagini al Riparo di Biarzo, si ricordano anche il recupero di due anelli in bronzo nei livelli superficiali dell'entrata della Grotta di Ieronizza e il rinvenimeno di un'ascia in pietra levigata al Ciòndar des Paganis (confrontata con il pendente rinvenuto nella stessa cavità e con quello attestato al Foràn di Landri) e la scoperta di resti di Ursus spelaeus nella Caverna di Landri.
De Gasperi G.B.
Circolo speleologico e idrologico friulano (1909)
Collocazione: Mondo Sotterraneo, 5 (5/6): 94-95, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel descrivere le caratteristiche geomorfologiche della grotta, definita di minore importanza, l'A. menziona altre cavità (landri): il Foràn e la Spilunge di Landri (meglio nota come Ciòndar des Paganis).
Feruglio E. (1929)
Collocazione: Ufficio Idrografico del R. Magistrato alle Acque. Sez. Geologica, 1-77, Padova
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Un paragrafo del volume (pp. 36-37) viene riservato ad una sintetica trattazione dei resti fossili di mammiferi (sia selvatici, con particolare riferimento a Ursus spelaeus, che domestici) e dei reperti della cultura materiale preistorici rinvenuti in alcune delle cavità del Friuli orientale.
Visentini P., Maddaleni P.
Memorie dell'Istituto Italiano di Speleologia. Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (2008)
Collocazione: In: Muscio G. (a cura di), Il fenomeno carsico delle Prealpi Giulie Settentrionali, s. 2, 20: 91-95, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Gli A. ripercorrono la storia delle ricerche condotte in due tra le più significative grotte delle Prealpi Giulie con evidenze archeologiche riferibili alla Preistoria recente: il Foràn di Landri e il Ciòndar des Paganis. In base a osservazioni condotte sui materiali emersi dagli scavi, purtroppo parzialmente andati dispersi a seguito delle vicissitudini che interessarono il Circolo Speleologico e Idrologico Friulano durante i due conflitti mondiali e già divenute oggetto di precedenti pubblicazioni, vengono formulate delle proposte di inquadramento cronologico dei siti: una frequentazione di lunga durata per il Foràn di Landri, dalla tarda età del Rame alla prima età del Ferro sino all'epoca storica, con una fase precedente (Neolitico?) non confermata; un utilizzo inquadrabile tra l'Eneolitico e il Bronzo Antico per il Ciòndar des Paganis, cavità plausibilmente utilizzata per fini sepolcrali a giudicare da alcuni materiali di pregio (oggetti di ornamento in pietra dura, un dente di canide forato, un’ascia in pietra levigata) e dai resti di un metacarpale umano (poi disperso) recuperati dai soci del Circolo Speleologico udinese nel corso di due distinti sondaggi.
Bressan F.
Museo delle Scienze (1982)
Collocazione: Preistoria Alpina, 18: 111-120, Trento
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. riesamina i dati di scavo (stratigrafia dei depositi e materiali) provenienti dalle varie indagini condotte dal Circolo Spelologico e Idrologico Friulano nel sito nell'arco di circa un cinquantennio. In base all'analisi dei repertori materiali recuperati (ceramica, industria litica e in osso/corno) e alle considerazioni derivate dal confronto con altri contesti in grotta/non, il sito viene inquadrato culturalmente tra la fine dell'Eneolitico ed il Bronzo antico.
Miotti T.
Del Bianco ed. (1977)
Collocazione: In: Miotti T., I Castelli del Friuli, 1: 10-24, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Ampio excursus crono-tipologico sulle varie strutture fortificate presenti in Friuli settentrionale. In riferimento all'epoca pre-protostorica quando le caverne erano il "primordiale, più comodo e sicuro luogo di difesa", l'A. fa in particolare riferimento al Ciòndar des Paganis, di cui si illustrano alcuni reperti qui attrbuiti al Neolitico finale e all'età del Bronzo. Solo brevemente menzionate sono inoltre le cavità presenti a Pradis di Sotto nel pordenonese, datate (come il Ciòndar des Paganis?) al Paleolitico Medio, la Grotta di Ieronizza, qui genericamente denominata quale "Grotticella nella Valle del Natisone", - di cui si illustrano due anelli forse in bronzo derivati da ricerche del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano e andati poi dispersi -, e l'Ipogeo celtico di Cividale.
Binutti R.
Società Filologica Friulana (1995)
Collocazione: Sot la Nape, 47 (3) (set. 1995): 37-46, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A., riprendendo i dati disponibili in letteratura, descrive l'insediamento del Ciòndar des Paganis oltre a segnalare il recupero ed il successivo restauro di un esemplare pressoché completo di Ursus spelaeus rinvenuto nella Caverna di Landri (o Cret dal Landri) nei dintorni di Attimis (articolo scritto in friulano).
Collocazione: Il Giornale di Udine, 32 (196) (18 ago 1898),
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Si riporta la notizia del programma dell'escursione al Ciòndar des Paganis.
Caracci P.C.
Memorie della Rassegna Speleologica Italiana (1965)
Collocazione: In: Atti del IX Congr. Naz. di Speleologia, Trieste settembre-ottobre 1963, 7 (2): 205, Como
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Brevissima nota in cui si ripercorre la storia delle attività di ricerca del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano inerenti le grotte friulane di interesse preistorico. Tali indagini, riprese nel 1963 sotto l’egida della Soprintendenza alle Antichità del Veneto, fanno seguito ad una prima fase di intesa ricerca paletnologica interrottasi prima del secondo conflitto mondiale. L'A. cita quindi alcuni materiali significativi (manufatti in osso, frammenti ceramici e un pendente in pietra levigata) provenienti dagli scavi del Ciòndar des Paganis e rimanda ad una successiva e più esaustiva pubblicazione la discussione dei dati contestuali che emergeranno dalle future indagini di scavo stratigrafico programmate in collaborazione con l'Università di Ferrara (Istituto di Paleontologia Umana).
Maddaleni P., Visentini P.
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (2009)
Collocazione: In: Muscio G., Mocchiutti A. (a cura di), Andar per grotte. Meraviglie sotto il Friuli, 148-151, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Guida alla località focalizzata sulla breve illustrazione degli aspetti geologici/geomorfologici della cavità e sulla storia delle ricerche archeologiche ivi condotte a più riprese, a partire dalla fine dell'Ottocento, dai soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano. Di particolare interesse appaiono i rinvenimenti di materiali, occorsi in interventi di scavo successivi, di evidenze archeologiche (resti di un metacarpale umano poi andati dispersi, oggetti di ornamento personale e/o corredo) plausibilmente connesse ad un utilizzo sepolcrale della grotta. Antiche leggende narrano la presenza nel luogo di mitici abitatori, le cosiddette "pagane", donne selvagge legate ai boschi.
Gnesotto F.
Atti della Società per la Preistoria e Protostoria della Regione Friuli-Venezia Giulia (1983)
Collocazione: In:Atti del Convegno sulla Preistoria del Friuli-Venezia Giulia, Trieste, aprile 1981, 4 (1978-1981): 249-266, Pisa
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nelle conclusioni del contributo, focalizzato sulla descrizione e relativa analisi comparativa dei materiali ceramici provenienti da alcuni sondaggi conoscitivi effettuati presso il sito di Canale Anfora (Contrada Baredi), la cui principale fase di utilizzo sembra risalire al Bronzo Recente (con tracce che rimandano sia al Bronzo Medio che Finale), l'A. allarga la discussione al più ampio quadro del popolamento regionale nell'età del Bronzo, citando quale altra struttura abitativa non castricola anche il Ciòndar des Paganis.
Del Fabbro A.
Circolo speleologico e idrologico friulano (1971)
Collocazione: Mondo Sotterraneo, n.u. 1971: 23-36, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nota sui risultati delle recenti indagini intraprese nella cavità da parte dei soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano. Oltre all'approfondimento degli aspetti stratigrafici dei depositi complessivamente messi in luce, l'A. riserva ampio spazio all'analisi dei materiali recuperati (faune, reperti ceramici, industria litica, manufatti in osso), comprensiva di una ricca documentazione grafica. Tra questi, per la particolare valenza culturale, si segnalano in particolare due pendenti in pietra dura con foro passante, interpretati quali elementi di ornamento.
Caracci P.C., Chiappa B.
Società Filologica Friulana (1959)
Collocazione: Sot la Nape, 11 (4) (ott.-dic. 1959): 38-44, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Dopo aver ampiamente richiamato le prime indagini di scavo condotte da Feruglio e i principali materiali emersi, andati dispersi nel corso dei due conflitti mondiali, gli A. si soffermano sulla descrizione dei risultati dei nuovi sondaggi da loro realizzati in corrispondenza dello stesso corridoio principale della cavità, già in precedenza indagato. Tra i materiali recuperati si annoverano: manufatti litici, erroneamente attribuiti al Paleolitico Medio; reperti ceramici genericamente definiti preistorici e qui solo parzialmente descritti; un manufatto in osso; resti faunistici riferibili sia a specie sia selvatiche che domestiche comprensivi di una valva frammentaria di conchiglia (identificata in Mytilus sp. o Modiola sp.?).
Fornaciari G.
Museo Friulano di Storia Naturale (1973)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A., nel delineare la storia dell'Istituzione e delle sue collezioni, menziona a più riprese i soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano alle cui decennali indagini sul campo si devono molti dei materiali poi confluiti nei depositi museali. In riferimento alle collezioni paletnologiche, si ricordano in particolare i numerosi reperti (circa un migliaio) raccolti dal sodalizio friulano nelle grotte delle Valli del Natisone e nella zona di Faedis.
Agenda
Non sono presenti informazioni