746 | Abisso Mauro Colognatti
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Abisso Mauro Colognatti
Numero catasto: 746
Numero catasto locale: 3914VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 06/09/2005
Affidabilità posizione: 4º gruppo riposizionamento regionale GPS (2005)
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Monrupino / Repentabor Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,7030541 Lon. WGS84: 13,81007554 Est RDN2008/UTM 33N: 407369.909 Nord RDN2008/UTM 33N: 5061744.12 Quota ingresso: 316 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 92 m
Profondità: 168 m
Dislivello totale: 168 m
Quota fondo: 148 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Attraversata la pineta presso Opicina Campagna, il sentiero segnato che porta al Monte Orsario viene a costeggiare sulla destra un esteso campo solcato; al di sotto del medesimo si apre una piccola dolina alberata, dai fianchi scoscesi, sul fondo della quale sprofonda il pozzo di accesso della cavità.
Descrizione dei vani interni della cavità
Nel 1952 questo abisso fu esplorato solamente fino alla profondità di 62m, relativa ad un pozzetto ostruito da detriti ed argilla. Successivamente, nell'autunno del 1961, la Commissione Grotte iniziò a disostruire il pozzetto terminale; quindi, nel corso delle esplorazioni, superò numerose altre ostruzioni e strettoie in roccia, lavorando per 22 giorni, spesso in condizioni di grave disagio, e scoprendo infine una serie di pozzi che portava agli attuali 168m di profondità.
Lungo lo sviluppo della grotta, a tratti interessati da intensa corrosione si alternano tratti nei quali invece si possono osservare varie forme di concrezionamento; alla profondità di 145m ci sono dei banchi di calcare nero.
La discesa dell'abisso richiede la massima prudenza, per il pericolo rappresentato da alcuni tratti molto franosi ed è particolarmente impegnativa, per le notevoli difficoltà rappresentate da molti passaggi stretti e per la presenza di depositi di fango; in molti ambienti, in particolare verso il fondo, sono inoltre presenti rivoli d'acqua e un diffuso stillicidio.
Originariamente conosciuto con il nome di "Piccolo Farneti", questo abisso è stato dedicato alla memoria di Mauro Colognatti, speleologo triestino deceduto improvvisamente, in giovane età, per malattia; una targa di bronzo con il suo nome è stata posta al ciglio del pozzo iniziale.