3949 | Grotta Tom
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta Tom
Numero catasto: 3949
Numero catasto locale: 5242VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 31/12/1999
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,74205553 Lon. WGS84: 13,69156283 Est RDN2008/UTM 33N: 398215.139 Nord RDN2008/UTM 33N: 5066221.193 Quota ingresso: 174 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 525 m
Profondità: 67 m
Dislivello totale: 67 m
Quota fondo: 107 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La grotta è ubicata a circa 125m, in linea d'aria, dal Km 23 della S.S. triestina 202, in direzione del paese di Santa Croce. L'ingresso, ampio circa 80cm, s'apre ai piedi di alcuni quercioli, in un prato, a pochi passi da un muretto a secco.
Descrizione dei vani interni della cavità
RAMO PRINCIPALE - NW-SE: un breve e basso cunicolo, il cui suolo è costituito da fango e pietre, porta all' imbocco del P11 il quale, a circa metà, è carattterizato da una strettoia. Alla base si giunge in una cavernetta concrezionata che porta ad uno scivolo molto inclinato, calcificato (P10,8), che termina in una caverna concrezionata dal suolo argilloso. In direzione W s'apre, tra il suolo e la parete, un tortuoso ed angusto passaggio che sbocca su una finestra oltre la quale s'apre un salto (P5) che porta ad un'altra caverna concrezionata. Da qui, si prosegue scendendo un altro scivolo calcificato (P12), inizialmente molto ripido, la cui base è carattrerizzata da una grande colonna. Proseguendo in discesa, in direzione SSW, costeggiando la parete, si raggiungono due nicchie laterali. Risalendo lungo lo scivolo in direzione S, s'entra in un piccolo vano calcificato, lungo 8m, al termine del quale c'è una breve arrampicata (P5) che porta all'orlo di un salto che si congiunge con le nicchie sopra descritte. Scendendo invece per il P5 sito a lato della colonna, si arriva ad un ampio ripiano che dà su un P14 che termina in una grande caverna. Da questo punto la cavità prosegue con più diramazioni; continuando una decina di metri, in direzione NW, s'incontra una galleria in salita occupata da una frana poderosa. All'inizio i massi sono parzialmente calcificati, poi la frana si presenta instabile e termina a contatto con una parete verticale dove si può notare uno scollamento degli strati di roccia. Alla base della frana s'apre lateralmente, in direzione NE, un'ampio vano riccamente concrezionato.
RAMO SSW: dalla grande caverna, in direzione SSW, si scende in leggerissima pendenza per circa 20m giungendo così la massima profondità (-67m). Qui si incontra una colonna alta 2,80m la cui circonferenza misura 8,2m e, superatala, si giunge in cavernetta che si sviluppa in salita al termine della quale s'incontra una parete alta una decina di metri. Giunti alla sommità di questa ci si trova ad un bivio: in direzione SSE, una ripida china calcificata porta ad una serie di saltini che arrivano ad una cavernetta terminale calcificata e dal suolo argilloso. In direzione SSW, invece, si scende lungo una ripida china detritica che porta all'imbocco di un P10. Questo sfocia in una grande caverna, alta quasi 13m, il cui suolo è costituito da pietre e da un notevole deposito di argilla; l'ambiente è interamente calcificato e riccamente concrezionato.
RAMO NE: dalla grande caverna, in direzione NE, si sale lungo una china calcificata che porta ad una caverna molto ampia (36 X 30m) e caratterizzata da un'enorme stalagmite alta 3,10m e con una circonferenza di 6m. Proprio dove la galleria sfocia nella caverna si notano due grandi massi calcificati, uno a destra ed uno a sinistra, saldati alla volta da concrezioni. Da qui, in direzione S, s'apre in parete un pasaggio che porta al P14 del ramo principale che sfocia nella grande caverna.
NOTA 1
Nella grande caverna e nel primo tratto della galleria che segue, sono state trovate delle ossa che giacevano superficialmente, ricoperte da calcificazione granulare, molto spesso saldate alle pietre. Tali ossa sembrano appartenere a bovidi o cervidi.
NOTA 2
La grotta non dista molto dalla caverna Tripoli (93\241VG) e sembra che sia in comunicazione con questa. A testimonianza di questo durante gli scavi condotti dagli uomini del Debeljak nella grotta Tom, i rumori si sentivano distintamente nella Caverna Tripoli.
NOTA 3
Gli speleologi del Debeljak hanno voluto chiamare la grotta TOM per onorare la memoria di Tullio Tommasini, speleologo della CGEB, purtroppo scomparso prematuriamente.