217 | Abisso presso il Viadotto ferroviario di Aurisina
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Abisso presso il Viadotto ferroviario di Aurisina
Nome principale sloveno: Jama Tončka
Numero catasto: 217
Numero catasto locale: 258VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 15/02/2000
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,75773667 Lon. WGS84: 13,67485499 Est RDN2008/UTM 33N: 396944.29 Nord RDN2008/UTM 33N: 5067984.784 Quota ingresso: 145 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 70 m
Profondità: 36 m
Dislivello totale: 36 m
Quota fondo: 109 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Per raggiungere la grotta si deve imboccare il sentiero che inizia dal guard-rail della S.S.Triestina 202, a pochi metri dal viadotto ferroviario di Aurisina. Partendo dal guard-rail si segue il sentiero per 280m e si arriva in un piccolo spiazzo erboso: la cavità si apre ad 8m dal sentiero.
Descrizione dei vani interni della cavità
Conosciuta già nei primi anni di attività della SAG, la cavità venne indicata per lungo tempo nelle carte al 25.000 con il nome di Abisso, senza però un preciso punto di riferimento.
Nel 1951 il Gruppo che lavorava allo scavo nella Caverna Pocala esplorò nelle sue immediate vicinanze una grotta profonda una trentina di metri e ricca di concrezioni.
In seguito al lavoro di revisione del Catasto della Venezia Giulia la grotta, della quale non esisteva il rilievo, venne cercata assiduamente, anche con l'aiuto delle persone che l'avevano visitata, ma senza alcun esito.
Soltanto nel 1968, grazie all'indicazione del proprietario del fondo, venne individuato l'ingresso, che fu liberato dal materiale con il quale era stato perfettamente dissimulato.
Dopo l'imbocco alquanto esiguo il pozzo si allarga rapidamente in una grande fenditura obliqua e si scende per una ventina di metri lungo una ripida colata calcitica; nell'ultimo tratto la parete rientra e il pozzo sbocca in una vasta caverna allungata dal suolo argilloso, dal quale si ergono poche stalagmiti. Di notevole bellezza si nota una bassa concrezione candida a forma di medusa.
Da una scritta sulle pareti risulta che la cavità venne visitata già nel 1923 da alcuni soci dell'Associazione XXX Ottobre.
AGGIORNAMENTO del 1988:
durante una visita nella grotta, raggiunto il fondo (punto 4), è stato notato un camino che avrebbe potuto rappresentare una possibile prosecuzione. Compiuta una risalita di circa 20m, sono stati scesi, per una decina di metri, alcuni pozzetti, riccamente concrezionati, che si perdono in fessure impraticabili. Effettuato il rilievo della nuova diramazione, è stato risalito il pozzo principale ed è stata raggiunta, con un pendolo, una finestra a 10m dall'ingresso, oltre la quale c'era una saletta non ancora rilevata.