Nome principale: Pignaton di Gropada
Nome principale sloveno: Jama pod Gajo
Numero catasto: 219
Numero catasto locale: 273VG
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Altri nomi
Pozzo presso Gropada
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Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 24 x 16 m
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Pozzo
Profondità pozzo d'accesso: 41 m
Pericoli all'accesso: Caduta
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 09/09/2013
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 219
Data targhettatura: 04/08/2015
Gruppo targhettatura: CAT - Club Alpinistico Triestino
Campagna targhettatura: 2015
Località
Comune: Trieste
Area geografica: Carso Triestino
Area provinciale: Trieste
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 110113 - Padriciano
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est
Latitudine: 5057024
Longitudine: 2431433
Lat. WGS84: 45,66090249
Lon. WGS84: 13,86304417
Est RDN2008/UTM 33N: 411426,761
Nord RDN2008/UTM 33N: 5057001,134
Data esecuzione posizione: 31/12/2000
Quota ingresso (s.l.m.): 392 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: 2º gruppo riposizionamento regionale GPS (2000)
Autori della posizione
Autore: Marco Manzoni
Gruppo appartenenza: RIP.REG. - Riposizionamento Regionale
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 41 m
Profondità: 59 m
Dislivello totale: 59 m
Quota fondo: 333 m
Andamento cavità: Semplice verticale
Stato della cavità
Prosecuzioni: Prosecuzioni inaccessibili
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
Campo note
Da una fenditura della parete NE esce una cospicua corrente d'aria; da una serie di misure termometriche sembra che il flusso sia dovuto ad una circolazione interna della fredda aria invernale per la quale il baratro funge da trappola; la durata di tale fenomeno potrebbe attribuirsi a vani ignoti di notevole cubatura.
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Danneggiamenti
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Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati massivi
Ambiente: Depositi di piattaforma aperta
Età: Cretaceo sup.- Paleocene sup.
Formazione: | Calcareniti del Molassa Fm. dei Calcari del Carso triestino p.p Calcari di Monte San Michele |
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Vincoli
Vincolo paesaggistico: Segnalata alla Regione per futura tutela
Nome ramo: Principale
Numero ramo: 2
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 15 m |
Nome ramo: Principale
Numero ramo: 1
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 7,4 m |
Descrizione dei vani interni della cavità
Tra il Monte Concusso e il basso rilievo del Monte Gaia si estende una zona quasi pianeggiante, racchiusa dall'isoipsa 390 e limitata a settentrione dal confine di Stato; in essa si vuole identificare il profilo di un antico solco vallivo e l'intensità del fenomeno carsico, spinto fino a rilevante profondità, ha attirato fin dal secolo scorso l'attenzione degli speleologi. Dalle ricerche compiute è derivata la scoperta di numerose importanti cavità, raccolte peraltro nei limiti dei calcari del Cretaceo, mentre ad oriente della strada che conduce a Sesana, la quale corrisponde all'incirca al contatto con l'orizzonte dello Spilecciano, la diffusione e lo sviluppo del carsismo hanno trovato condizioni nettamente meno favorevoli.
In questa plaga di classiche esplorazioni e di appassionanti ricerche la prima cavità segnalata è stata l'imponente voragine situata alla falde del Monte Gaia, che per la vastità dell'imbocco è, assieme alla Grotta Noè (23/90VG) ed alla Grotta Cacciatori (202/97VG), una delle più suggestive del Carso triestino.
Il baratro si apre sul piano di campagna ed ha una forma pressoché rettangolare; mentre le pareti NW sono costituite da compatte lavagne calcaree appena segnate da esigue cornici e piccoli aggetti, quelle NE e SE offrono qualche ripiano e delle brevi nicchie. Fino a venti metri dalla superficie l'inclinazione si scosta alquanto dalla verticalità su ogni lato e la cavità viene ad assumere una struttura svasata, con il fondo ben più esiguo dell'ingresso. Al livello dei detriti di fondo il fianco NE è rotto da un'alta fenditura, dalla quale si scende per una decina di metri in un vano angusto e reso pericoloso da blocchi di roccia e sassi incastrati ad ogni altezza; un fondo di pietrame chiude la cavità, ma la frattura si prolunga orizzontalmente per uno sviluppo non valutabile a causa della vicinanza e delle asperità delle pareti, minutamente incise da una diffusa erosione. Una sensibile corrente d'aria scaturisce dalla fessura nei punti dove questa è libera dai detriti e non è da escludere che al di là della parte impraticabile vi siano ambienti più spaziosi in relazione con vani profondi; va rilevato infatti che questo tratto è costituito dall'estremità della frattura a cui si deve l'origine della cavità.
Grande interesse riveste l'abbondantissima flora che cresce lungo i fianchi del pozzo, rappresentata da una grande varietà di piante. Lo sviluppo dei muschi, che dalle pareti si estendono a coprire parte dei detriti del fondo, è davvero eccezionale e su ballatoi più alti si possono ammirare alcuni abeti.
Nel 1995 alcuni soci della Commissione Grotte "Eugenio Boegan" hanno forzato la frattura che interessa verticalmente quasi tutta la parete orientale della cavità, ma dopo alcuni scavi, raggiunto uno slargo che ha permesso di scendere nella frattura per una dozzina di metri, questa torna a restringersi alle dimensioni di una spanna e risulta pertanto impraticabile.
AGGIORNAMENTO:
Nel 1994 la cavità è stata oggetto di una intensa campagna di scavi finalizzata a forzare la fessura finale. L'originale pozzo in frana è stato completamente riempito di detriti. Al suo posto si può ora visitare un corridoio, che conduce superata una fessura ad un pozzo interno di 15 metri stretto ed eroso; oltrepassandolo sulla volta si arriva in una piccola sala di 1,5 m X 3 m.
Data rilievo: 13/10/2001
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Umberto Mikolic
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Data rilievo: 05/10/1969
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Dario Marini
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Angelo Zorn
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Scarica rilievo originaleData rilievo: 07/01/1940
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Alessandro Bongardi
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Scarica rilievo originalePlanimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
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Agenda
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